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Modena / Migliaia in corteo con le lavoratrici Italpizza [foto + audio]

Grande solidarietà alle operaie espulse e poi reintegrate a condizioni inaccettabili dall’azienda alimentare, per essersi iscritte a Si Cobas. Ora si faccia un vero “tavolo per discutere dei nostri contratti, che non vanno bene, e dei nostri turni di lavoro”.

10 Febbraio 2019 - 13:58

Una lunga e partecipata manifestazione, quella che ieri ha attraversato le strade di Modena, convocata dal sindacato Si Cobas per sostenere la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Italpizza, estromesse due mesi fa dal posto di lavoro per essersi iscritte al sindacato di base, successivamente reintegrate ma costrette a svolgere mansioni degradanti e a subire la separazione dal resto dei lavoratori dell’azienda. In tanti – tremila, scrive il sindacato sui propri canali di comunicazione – hanno attraversato il centro della città per dire che “nonostante le umiliazioni di andare a pulire i tetti dal ghiaccio e fare altre mansioni degradanti le lavoratrici e i lavoratori hanno mostrato la determinazione di non mollare mai – così si è sentito ai microfoni del furgone alla testa del corteo – inoltre le cooperative che operano in Italpizza erano terrorizzate dal fatto che le lavoratrici e i lavoratori espulsi tornassero a contatto con gli altri. Grazie a questa lotta abbiamo finalmente rotto il muro di omertà che copre lo sfruttamento selvaggio delle persone che vengono da altri paesi del mondo. È grazie a questi lavoratori che abbiamo di nuovo una città che si comincia a risvegliare. Questa piazza sa dimostrare che l’unità della classe operaia è viva. Questa frazione del mondo vuole cambiare, non vuole più accettare di essere umiliata. Di nuovo anche davanti ad Alcar Uno i lavoratori hanno ripreso la lotta. Contratti assurdi, precarietà costruita ad arte: questa è la realtà che viviamo. Oggi invece riapriamo le porte di una città che ha una memoria operaia, che l’ha attraversata in altri anni e che torna viva oggi”.

>Le fotografie della manifestazione (l’articolo prosegue sotto):

Modena sta con chi lotta

Da Bologna, presenti varie realtà e singoli solidali. Non Una di Meno Bologna, già intervenuta pubblicamente a sostegno della lotta delle lavoratrici, ha sfilato con lo striscione mostrato in piazza Maggiore a Bologna due giorni fa – “Lo sciopero femminista è la risposta” – a un mese dallo sciopero dell’otto marzo prossimo. Allo sciopero femminista aderisce anche Si Cobas, di cui alcune attiviste hanno infatti detto al microfono: “Il nostro sindacato ha deciso di indire lo sciopero per l’otto marzo. L’otto marzo dobbiamo essere in piazza. Anche Modena, con Nudm, prenderà parte a questo sciopero”. In corteo insieme alla rete transfemminista anche Vag61, che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Oggi in corteo per le strade di Modena insieme a Non Una Di Meno Bologna, in sostegno alle lavoratrici e dei lavoratori Si Cobas di Italpizza in lotta per la dignità e per giuste condizioni di lavoro!”.

Intervistate da Zic, alcune lavoratrici fra quelle che erano state licenziate hanno detto: “Siamo molto contente che oggi sia arrivata tanta gente da tante città, da Milano, da Piacenza, da Bologna, e siamo molto contente che tanti abbiano preso a cuore il nostro caso. Noi donne siamo state umiliate solo perchè ci siamo iscritte a un sindacato, senza altre motivazioni. Speriamo che anche grazie a questa manifestazione il s.i. cobas venga riconosciuto come un sindacato come gli altri, per potersi mettere a un tavolo per discutere dei nostri contratti, che non vanno bene, e dei nostri turni di lavoro”.

>L’intervista alle lavoratrici di Italpizza (l’articolo prosegue sotto):

 

Tuttavia, hanno detto i lavoratori dai microfoni, “abbiamo cominciato a toccare dei risultati, che dimostrano che noi possiamo cambiare la nostra vita. Questo nessuno può negarcelo”. Anche se “oggi in questa ricca città, ricca per capitali, ma povera in quanto a istituzioni, il capitale comanda sulle istituzioni. È una vergogna per un paese che si dichiara democratico, ma in verità non lo è, perché c’è la mancanza di controlli sul mondo del lavoro. Questi delinquenti che fanno le leggi a loro favore non danno nessuna garanzia per i lavoratori e le lavoratrici. Siamo anche contro questo governo che sta portando un attacco al mondo del lavoro”.

Il corteo, conclusosi nella centrale piazza XX Settembre ha anche osservato un minuto di silenzio per Nabil, giovane attivista del Si Cobas che ha perso la vita due anni fa in un incidente.