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Modena / Arrestato uno studente per lesioni a pubblico ufficiale

Il 20enne ai domiciliari, obbligo di firma per altri 5. Le misure nell’ambito dell’inchiesta per un contrasto con la polizia sotto Confindustria, durante un corteo delle scuole dello scorso 6 dicembre.

10 Gennaio 2014 - 11:36

Il 9 Gennaio per la città di Modena rappresenta una data più che simbolica. Infatti, era il 1950 quando il movimento operaio si oppose alla serrata delle Fonderie Riunite comandata dall’allora proprietario Orsi. A seguito delle dimostrazioni, la polizia di Scelba apri il fuoco sugli operai e 6 rimasero a terra. La reazione della città non si fece attendere e in tantissimi parteciparono ai funerali degli operai barbaramente assassinati per mano di uno Stato che con la forza tentava di soffocare il movimento operaio, rafforzato dall’esperienza della Resistenza.
Da allora tutti gli anni, il 9 Gennaio, la città ricorda quegli avvenimenti. Tuttavia, con il passare del tempo, la ricorrenza si è trasformata in una passerella per politici e sindacalisti, che da un lato si riempiono la bocca con belle parole ma dall’altro non esitano a ridurre costantemente i diritti dei lavoratori e, più in generale, a togliere il futuro alle giovani generazioni.

Ce ne sarebbe già abbastanza per far rivoltare nelle tombe quegli operai. Ma quest’anno si è superato il limite, scegliendo proprio questa data per mettere in campo una operazione di polizia alla C.S.I., che ha portato un ragazzo di 20 anni ai domiciliari e ad altri cinque ha imposto l’obbligo di firma giornaliero, per una manifestazione studentesca di fine 2012, con l’accusa “gravissima” di “corteo non autorizzato” e “lesioni”. Da notare che, come si legge negli atti, le imputazioni non sono nemmeno provate da immagini o testimonianze.
In quella giornata, il #6D, gli studenti di tutta Italia scesero in piazza per reclamare una scuola migliore ed un futuro che non fosse solo di precarietà ed incertezza. A Modena il momento di maggiore conflitto si ebbe davanti alla sede di Confindustria dove ci furono scaramucce con la polizia, concluse con una carica di alleggerimento e un manifestante (oggi con obbligo di firma) rimasto a terra per le manganellate prese.
Le riflessioni da fare sono parecchie. In primo luogo la data, che non crediamo per nulla casuale (ci è voluto più di un anno per visionare due filmati?) ma che riteniamo voglia essere un segnale preciso nei confronti di chi non ci sta e lotta quotidianamente sul territorio; un segnale che vuole legare la forte repressione del 1950 con ciò che sta accadendo ora, come a dire che nulla è cambiato. Di nuovo, l’evento repressivo vede protagonista il solito PM, che non perde occasione per inventarsi teoremi nei confronti di chi si dichiara antagonista e ribelle. E pensare che era stata mandata a Modena per occuparsi di camorra; ma a quanto pare sono molto più pericolosi degli studenti delle superiori…

Si nota anche una certa continuità tra i mandanti: l’allora proprietario Orsi oggi si chiama Confindustria, che reclama a gran voce un futuro per i giovani ma poi risponde con la repressione a coloro che non si adeguano ai diktat della governance. Ecco svelato il vero volto del “padrone buono”: Squinzi!

Infine, è interessante leggere nelle notifiche come il Guernica venga usato da monito e deterrente per tentare di spegnere i conflitti.

Ora siamo curiosi di leggere le “sentenze” che emetterà la politica locale, che esalta la lotta degli operai delle Fonderie Riunite per meschini fini propagandistici , mentre probabilmente non esiterà a condannare il gesto violento di ragazzi (anche minorenni) che si ribellano ad un presente ingiusto per pretendere un futuro migliore. Del resto, non è certo una novità che il potere costituito con le proprie politiche tolga ai giovani ogni speranza per il futuro per poi arrogarsi il diritto di reprimere e giudicare chi non accetta le sue condizioni.

E allora non dovrà sorprendere la risposta che gli studenti in primis e il Guernica tutto, forte delle sue lotte, sapranno dare a questa nuova delirante operazione poliziesca, nella convinzione che nessuna Procura, nemmeno nella ricca e ipocrita Modena, potrà fermare la loro voglia di cambiare un sistema ingiusto e arrogante, come dimostrato ripetutamente in questi anni. Chi lotta contro l’ingiustizia non può che avere ragione!

Ci volete criminali ci avrete ribelli!

Sao Guernica