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Mit accusa: “La Regione ci ha abbandonato”

Convenzione scaduta, dal 2014 al Sant’Orsola non si fanno transazioni da uomo a donna, pochissime quelle da donna a uomo. Il Policlinico mette le mani avanti: “Vanno valutate le competenze interne”.

15 Gennaio 2018 - 11:25

“Bussiamo, ma nessuno sa niente”. Porpora Marcasciano, presidente del Movimento Identità Trans, intervenuta negli scorsi giorni in commissione a Palazzo d’Accursio, addita piazza Aldo Moro per lo stop, dal 2014, agli interventi chirurgici di transazione da uomo a donna al Policlinico Sant’Orsola. Anche per cambiare da donna a uomo le operazioni sono ormai ridotte a sei l’anno.

Così al Mit non resta che indirizzare le persone altrove: “Ci dispiace dirlo, ma li mandiamo in Toscana o in Veneto, dove ci sono centri di eccellenza. Qui non c’è neanche piu’ la formazione dei medici”.

“Tra Regione e Sant’Orsola – prosegue Marcasciano – non sappiamo neanche più chi è il nostro interlocutore, c’è uno scaricabarile. E noi ci sentiamo sprovveduti, perche’ non sappiamo in quale punto si è inceppato l’accordo. Bussiamo, ma nessuno sa niente. L’Emilia-Romagna è ferma, anche sui farmaci per la terapia ormonale la situazione è schizofrenica: a Bologna e Modena vengono dati, in Romagna si pagano, a Piacenza non ci sono. La Regione ci faccia sapere se vuole mantenere la qualità di questo servizio oppure no”.

Il Policlinico si è detto disponibile ad aprire un tavolo, mettendo subito però le mani avanti: “Va valutato l’aspetto delle competenze interne”; da canto suo la Giunta pare schierarsi a fianco del Mit dicendosi intenzionaria a intercedere con piazza Aldo Moro.