Attualità

Milano / Sgomberato lo Zam

Resistenza degli occupanti questa mattina all’arrivo di Polizia e Carabinieri nel centro sociale: barricate in strada e due attivisti asserragliati sul tetto. Sgombero ultimato soltanto dopo le 12.

22 Maggio 2013 - 14:23

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”

Stay Zam: i sogni non si sgomberano.

Hanno sgomberato Zam.

Questa mattina alle ore 9.00, cinque camionette della polizia e dei carabinieri e una cinquantina di agenti in assetto antisommossa, accompagnati da circa una ventina di uomini della Digos, si sono presentati in via Olgiati per sgomberare il centro sociale Zona Autonoma Milano. Tutto quello che è stato Zam in questi due anni si è riversato in strada a simbolica barricata in difesa dello spazio: un auditorium, un palco, una palestra, un’assemblea di studenti e molto altro, insieme ai corpi vivi delle persone che hanno animato la vita di Zam.

Appena arrivati, polizia e carabinieri hanno trascinato con forza chi opponeva resistenza passiva all’inizio di via Olgiati.

Una volta spostate le prime barriere, una ruspa della polizia si è diretta verso le barricate che occupavano la via, ma è stata costretta a fermarsi.

Superate le prime difese, le forze del male sono state investite da una pioggia di videocassette, cd, moschettoni da arrampicata e altri oggetti che hanno dato calore e colore alla vita di Zam. A lanciarli un gruppo di spiderman, l’unico supereroe precario della storia.

Altri sono saliti sul tetto e hanno srotolato uno striscione con la scritta “Stay Zam, i sogni continuano”.

E’ da due ore che le forze dell’ordine stanno cercando di completare le operazioni: le promesse sono state mantenute, non si sgomberano facilmente i sogni, le idee, i progetti e l’autogestione. Non si sgomberano facilmente 1550 prese da arrampicata su oltre 160 mq, centinaia di concerti ed eventi culturali su 3 palcoscenici. Non si sgomberano facilmente un film festival, due laboratori di hip-hop e teatro, una palestra con oltre 150 frequentatori dei corsi di kick boxing, danza del ventre capoeira e judo. Non si sgomberano facilmente le giornate aperte al quartiere, le assemblee degli studenti e il desk di MilanoInMovimento.

Ma perché l’uomo ragno? Peter Parker ha capito che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, e che tacere davanti a un sopruso causa un sopruso più grosso. A Milano, gli unici che sembrano non averlo capito sono i grandi proprietari di immobili, che li lasciano vuoti e preda del degrado, e soprattutto il sindaco e l’amministrazione, che preferiscono tacere

assecondando le logiche speculative piuttosto che riconoscere il valore dell’autogestione e dell’aggregazione dal basso.

I bandi non sono infatti una risposta alla storia dell’autogestione a Milano e non comprendono le diversità che attraversano e rendono viva la città.

Noi ci prendiamo le nostre responsabilità: le mobilitazioni contro lo sgombero non si fermano.

Zam invita tutti i complici e solidali:

_ alle ore 16 in Porta Genova

_ alle ore 18 a Palazzo marino.

Stay Zam, i sogni continuano…