Cariche ieri sul corteo di precari e abitanti che ha portato la protesta contro gli sfratti in piazza Duomo. Colpito alla testa da un manganello uno dei manifestanti.
di Babba Urra
Avevano promesso che ci sarebbero stati e si sono presentati all’appuntamento. I centri sociali milanesi che da settimane portano avanti la lotta per il diritto alla casa e contro lo sgombero delle occupazioni, sono sbarcati nel salotto buono di Milano in piazza Scala e hanno contestato la prima della stagione dell’opera per chiedere lo stop agli sfratti. A pochi metri dalla piazza però, ad attenderli c’erano le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa che sono immediatamente partiti con una carica sul corteo. Negli scontri uno dei manifestanti è stato colpito alla testa da una manganellata. In centinaia hanno fronteggiato polizia e carabinieri che bloccavano l’accesso alla strada per proteggere gli ingressi al teatro per l’attesissima prima del Fidelio di Beethoven .
“Suona l’ora della vendetta, saremo salvati. L’amore alleato al coraggio ci libererà” è la frase presa da un verso dal Fidelio e riportata in uno degli striscioni del corteo. L’opera della serata infatti, parla proprio di liberazione dalla tirannia dalle ingiustizie sociali.
Immediatamente dopo la carica, il blocco fatto di precari, studenti e abitanti dei quartieri popolari si è ricompattato e ha proseguito con la protesta. “Basta case senza persone, basta persone senza casa” “Casa per tutti miseria per nessuno” sono stati alcuni degli slogan lanciati dal corteo contro il parterre fatto di politici e gente dello spettacolo che entrava a teatro. Grande assente all’evento milanese è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. E mentre lo spettacolo andava in scena sul palco del teatro dell’opera milanese, i manifestanti hanno calato un lungo striscione all’interno della galleria Garibaldi del centro di Milano: “Sgomberiamo la casta di corrotti, razzisti e mafiosi”.
