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Milano / L’appartamento riconquistato dopo lo sgombero [foto]

A San Siro le forze di polizia caricano il picchetto contro lo sfratto di una famiglia di cinque persone, un minorenne ammanettato per costringerlo ad uscire. Ma stavolta c’è il lieto fine.

27 Novembre 2014 - 10:01

(foto da twitter Comitato abitanti San Siro)di Babba Urra

Ancora una giornata di tensioni a Milano per gli sgomberi delle case popolari. Un picchetto lanciato dai comitati degli inquilini, insieme a diversi militanti dei centri sociali, ha fronteggiato per l’intera mattinata di ieri la polizia arrivata al 7 di via Tracia per sgomberare da un’appartamento occupato in zona San Siro una famiglia di cinque persone composta da madre, padre e tre figli minorenni. “Hanno messo le manette a me e a mio fratello di 16 perché non volevamo uscire” ha denunciato il figlio diciassettenne mostrando alle telecamere dei giornalisti le abrasioni ai polsi.

(foto da twitter Comitato abitanti San Siro) (foto da twitter Comitato abitanti San Siro)

Di fronte alla resistenza opposta dai ragazzi che si trovavano in casa, la polizia li avrebbe bloccati mettendogli le fascette alle mani. E mentre gli addetti dell’Aler (l’azienda che gestisce gli alloggi della città) portavano fuori a forza la famiglia di occupanti,(foto da twitter Comitato abitanti San Siro) una carica delle forze dell’ordine in assetto antisommossa è partita sul picchetto che si era formato ai cancelli dell’abitazione per impedire lo sgombero. Urla, spintoni, lancio di oggetti, ma fortunatamente nessun ferito.

Dopo gli sfratti dei giorni precedenti però, questa volta hanno vinto i comitati. Appena gli addetti allo sgombero si sono allontanati dall’appartamento, gli inquilini hanno forzato i sigilli e sono riusciti a riprendere possesso della casa e occuparla ancora. Al loro ingresso nell’appartamento li attendeva una scena desolante: mobili distrutti e sanitari del bagno spaccati. Prima di uscire, gli operai dell’Aler infatti, hanno distrutto tutto quello che c’era dentro la casa. “E’ la prassi” si sono giustificati a quanti hanno chiesto spiegazione del gesto. “Per rimettere a posto tutto abbiamo speso più di 1000 euro – ha raccontato la madre – e ora i soldi chi ce li da?”. A fine giornata, le urla e i cori dei manifestanti del comitato #stopsfratti hanno cacciato via la polizia dal quartiere.

(foto da twitter Comitato abitanti San Siro)

E intanto proseguono le indagini sulla donna che ha abortito poche ore dopo aver ricevuto una manganellata alla pancia durante gli scontri del 18 novembre al Corvetto. Per conoscere il risultato dell’autopsia sul feto bisognerà aspettare ancora sei settimane, fino ad allora per i medici non sarà possibile confermare la causa dell’aborto.