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Messico / A Oaxaca la polizia spara sugli insegnanti, almeno cinque morti

Il governo schiera gli agenti federali contro una manifestazione contraria alle riforme del sistema educativo: dopo lacrimogeni e fermi indiscriminati, esplosi proiettili ad altezza d’uomo.

20 Giugno 2016 - 18:28

(foto Regeneracion Radio)All’alba di ieri mattina, la polizia federale messicana è intervenuta massacrando gli insegnanti in lotta contro la riforma dell’educazione e gran parte della popolazione di Nochixtlán, nello stato di Oaxaca, che si trovava barricata sulla strada statale, uccidendo almeno cinque persone. In tenuta antisommossa, i poliziotti hanno attaccato prima con gas lacrimogeni e proiettili di gomma, trattenendo decine di persone e ferendone molte altre. Dopo aver fatto retrocedere la polizia in un primo momento, resistendo sulle barricate, i manifestanti sono stati poi attaccati con armi da fuoco, i cui colpi sono stati sparati ad altezza d’uomo e col chiaro intento di uccidere.

“I federali anno l’ordine di sterminare ogni punto di resistenza” hanno riferito gli abitanti di Nochixtlán che stanno resistendo contro la “Reforma Educativa”, con barricate, pietre, bastoni e razzi, mentre le forze di polizia hanno usato armi di vario calibro (calibro 380, AR-15, MP-45), fucili automatici, gas lacrimogeni, spray al pepe e polveri che causano cecità temporanea. Sono stati anche registrati colpi sparati da un elicottero in volo sopra la zona.

N-Enfrentamiento3Dopo quasi sette ore di attacco, nel primo pomeriggio la polizia è stata respinta dagli abitanti, e a quel punto è stato possibile spostare i feriti negli ospedali. Per tutta la durata dell’assedio, la polizia aveva mantenuto le strade chiuse per impedire il passaggio delle ambulanze. Finora i morti accertati sono cinque, tutti di giovane età: fra questi uno è morto a causa della negligenza degli operatori dell’ospedale locale, essendogli state negate le cure nelle prime ore, quando venivano accettati solo i feriti delle forze dell’ordine.

La “Secretaría de Seguridad Pública de Oaxaca”, che presiede le forze di polizia dello stato, sostiene che i suoi uomini erano equipaggiati solo con l’assetto anti-sommossa, nonostante le immagini che circolano in queste ore dimostrino il contrario. Dalla “Sección 22” del “Sindicato Nacional de Trabajadores de la Educación”, in lotta nello stato di Oaxaca dal 2006, arriva l’accusa al governo locale di agire deliberatamente con le armi contro la popolazione in lotta.