Acabnews Bologna

“Merola ringrazia educatrici ed educatori, ma i Quartieri riducono il servizio”

Con l’emergenza coronavirus le ore di supporto agli alunni disabili “sono state drasticamente tagliate alla faccia dell’inclusione e dell’integrazione scolastica”, sottolinea Sgb, ribadendo che le/gli lavoratrici/ori rivendicano “salario pieno”. Intanto, Bonaccini accelera: “Emilia-Romagna pronta a ripartire dal 27 aprile”, ma invece le scuole “ancora non possono riaprire”.

20 Aprile 2020 - 19:11

“Il sindaco Merola ieri ha ringraziato nella sua pagina Facebook le educatrici e gli educatori per il lavoro svolto” in queste settimane di emergenza coronavirus, “ma ha dimenticato di dire che le ore del servizio agli alunni disabili sono state drasticamente tagliate dai quartieri alla faccia dell’inclusione e dell’integrazione scolastica. La reazione delle educatrici e degli educatori di Bologna è stata corale, come si può leggere dai commenti sotto il post del sindaco: no tagli ai servizi scolastici, vogliamo stipendio pieno ai lavoratori in appalti pubblici”. Così Sgb in un comunicato diffuso oggi.

“Come Sgb- continua il sindacato- sosteniamo lavoratrici e lavoratori che rivendicano: salario pieno e monte ore pieno per il lavoro a distanza per tutte e tutti; non accettazione di tagli e registrazione del monte ore pieno in coerenza con la battaglia nazionale 100% e l’articolo 48 del Ddl Cura italia. Diciamo Basta alla umiliante rendicontazione che quantifica in ore o minuti il nostro lavoro professionale che si esplicita in mille modi e con tempi dilatati nella giornata e nella settimana come: contattare le insegnanti di sostegno e riprogrammare l’intervento a distanza; contattare le famiglie per passaggio di informazioni e sostenerle; alfabetizzare i/le nostri alunni all’uso dei dispositivi informatici al fine di integrarli nelle attività della classe in didattica a distanza; produrre materiale educativo e didattico; autoformazione sull’uso di nuovi programmi informatici; usare i nostri strumenti (telefoni, computer, tablet etc…) e materiali personali; aggiornarci su tutte le nuove disposizioni che riguardano il nostro lavoro e il destino degli alunni che seguiamo nei mesi avvenire. Insomma programmazione, coordinamento, formazione, azione educativa, uso dei propri strumenti tecnologici, tutto questo è lavoro da retribuire! A queste condizioni emergenziali il lavoro degli educatori supera di gran lunga il monte ore da contratto perché sovrasta la nostra intera giornata di vita, i nostri spazi vitali e ci costringe ad essere immersi nel lavoro in qualsiasi momento della giornata. Diamo il 100%, vogliamo il 100%!”.

Nel frattempo, il governatore Stefano Bonaccini accelera sull’uscita dal lockdown: “Abbiamo detto al Governo che in Emilia-Romagna siamo pronti a partire anche il 27 di aprile”. E la sicurezza sui luoghi di lavoro? “Io penso- così dice Bonaccini- che in ogni fabbrica, per legge, ci dovrà essere qualcuno che avrà la responsabilità di rispondere sul tema del distanziamento sociale”. Bonaccini ha affrontato anche altri temi. Ad esempio: insieme ai sindaci “dovremo rivedere gli orari delle città” e decidere “lo  scaglionamento” delle attivitàe della mobilità dei lavoratori, in vista della ripartenza. Mentre le scuole “per ora non possono riaprire perchè sono uno di quei luoghi di tale assembramento che rischierebbero di creare ulteriori problemi”, almeno fino a quando “non ci sarà dato il via libera dal punto di vista scientifico e sanitario”. Però “il bisogno di socialità dei bambini è necessario. E io credo che, a partire dai prossimi centri estivi, bisogna iniziare a capire come fare e ritornare a prendere una boccata d’aria”, dice sempre il presidente della Regione. Per finire, le mascherine: “Sono indispensabili? Se sì il Governo dica che sono obbligatorie, si mettano sanzioni per chi non le usa e si lavori perchè le persone possano trovarle”.