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Manifestano le/i lavoratrici/ori delle coop sociali: “Un altro contratto è possibile!”

Adl Cobas e Sgb in presidio sotto la sede di Legacoop, ottenuto un incontro: “Questa campagna per il rinnovo di un contratto migliore, che punta a sanare le distanze col contratto del pubblico impiego (enti locali), sta all’interno di un percorso più ampio che vuole rivendicare l’internalizzazione al pubblico dei servizi e del personale impiegato”.

03 Aprile 2023 - 18:00

Presidio sotto la sede di Legacoop, stamattina, nel giorno in cui i firmatari dell’attuale contratto nazionale delle cooperative sociali (centrali cooperative e Cgil, Cisl e Uil) si sono riuniti “per discutere di un contratto che sembra non abbiano voglia di rinnovare, se non a costo zero”, scrivono le sigle promotrici della manifestazione ovvero Adl Cobas e Sgb, spiegando che l’iniziativa segue l’assemblea nazionale del 25 febbraio, “con decine operatrici e operatori sociali collegati da diverse città del paese; un confronto importante partito dall’esposizione delle principali proposte contenute nella Piattaforma alternativa per un altro contratto possibile”, che è possibile sostenere tramite una petizione online. Un confronto che “si è poi allargato ad una discussione sulle condizioni di lavoro nel settore, sulle differenze contrattuali e soprattutto sul bisogno di un reale miglioramento. Il valore primario di questa Piattaforma è che è stata scritta attraverso le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori e continua a precisarsi e arricchirsi col confronto; questo è anche il valore primario di questa lotta intersindacale: la non delega, l’esercizio continuo della democrazia diretta e la costruzione di una democrazia sindacale, spesso ostacolata anche all’interno degli enti del terzo settore per cui lavoriamo”.

Un altro aspetto fondamentale “è che questa campagna per il rinnovo di un contratto migliore, che punta a sanare le distanze col contratto del pubblico impiego (enti locali), sta all’interno di un percorso più ampio che vuole rivendicare l’internalizzazione al pubblico dei servizi e del personale impiegato”, scrivono ancora i due sindacati di base: “Esternalizzazioni al privato e meccanismo degli appalti, per commissionare la gestione dei servizi, sono ciò che porta all’applicazione di questi pessimi contratti del privato sociale con un continuo peggioramento sia delle condizioni di lavoro che della qualità dei servizi stessi (meno risorse, meno investimenti, più carichi di lavoro, perdita di saperi, perdita di legami col territorio ecc…). Una Piattaforma che vorremmo sia un punto di riferimento rivendicativo per tante altre colleghe e colleghi, di differenti servizi e differenti contratti perché l’ottica è quella di proporre un contratto migliore dei molteplici in uso tra gli enti del terzo settore/privato sociale e unificante per la categoria (frammentata nei profili formativi, nelle nomenclature territoriali ma che svolge lo stesso ruolo professionale e sociale in tutto il paese)”.

Dall’assemblea “è emerso in maniera forte- riportano Adl e Sgb- il tema delle relazioni e che sarebbe da sviluppare meglio e di più dal punto di vista del lavoro sindacale. Relazione tra colleghe e colleghi per discutere delle condizioni nel proprio luogo di lavoro, per questo esiste il diritto all’assemblea (10-12 ore retribuite previste in tutti i contratti). Rapporti di rappresentanza: delegate e delegati scelti dall’assemblea per discutere con le direzioni aziendali e gli enti committenti. Relazioni con chi usufruisce dei servizi (utenti, familiari), persone e realtà del territorio; perché la qualità e l’andamento dei servizi pubblici dovrebbero essere cura collettiva e andrebbero discusse pubblicamente. Relazioni di coordinamento tra operatrici e operatori di diversi servizi; tra delegate e delegati di diversi territori; relazioni intersindacali per costruire campagne come questa e mobilitazioni unitarie più rilevanti”.

Nel corso del presidio “abbiamo richiesto la possibilità di poter consegnare la piattaforma direttamente a Legacoop, che attraverso Tiziano Tassoni, referente per i rapporti con i sindacati Legacoop Bologna, che ha incontrato una delegazione”, riferisce l’Adl a manifestazione conclusa: “Durante l’incontro è stata illustrata la piattaforma, rimarcando la differenza salariale e le condizioni di lavoro che all’interno dei servizi pubblici spesso ci troviamo davanti. Infatti portare ad un adeguamento salariale potrebbe già essere un passo avanti per contrastare l’ormai costante fuga della figura come quella dell’educatore dal sistema degli appalti verso il pubblico, nonostante comunque la nostra convinzione sia quella di dover internalizzare alcuni servizi. Abbiamo inoltre chiesto la tempistica della contrattazione rispetto al rinnovo del contratto, ma non abbiamo avuto alcun tipo di risposta sicura, dato che evidentemente già la discussione in atto ora, ovvero l’ampliare il campo di applicazione dello Ccnl Cooperative sociali, è al quanto controverso. Ci è stato detto inoltre che si vorrà probabilmente anche discutere su declaratorie più precise rispetto a quelle esistenti.
Infine abbiamo avanzato la richiesta di incontro con i vertici di Legacoop Sociali nazionale, in modo da poter iniziare un confronto che veda il coinvolgimento di tutti i sindacati che animano la campagna ‘Un altro contratto è possibile’. Con questa iniziativa che si è svolta contemporaneameten a Roma, Bologna e Milano facciamo un ulteriore passo del nostro percorso che vuole innanzitutto sensibilizzare i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative sociali sulla necessità di migliorare le condizioni di lavoro anche attraverso le rivendicazioni di un migliore contratto nazionale”.