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Mancano mascherine, chiude l’ambulatorio per migranti e senza dimora

Per lo stesso motivo, Usb proclama sciopero tra i lavoratori dell’assistenza domicilare. Continuano controlli e denunce, anche a persone a piedi. Il governo sdogana le biciclette ma i sindaci tengono il punto. Saperi Naviganti: “Rubrica su Covid-19 e università”. Aggiornamenti: nel bolognese tre nuovi decessi e 42 casi positivi, in regione si arriva a 4000.

17 Marzo 2020 - 20:57

Nel territorio metropolitano nelle ultime 24 ore rilevate sono avvenuti tre decessi e si sono registrati 42 nuovi contagi di Covid-19, di cui 10 nell’imolese, per un totale di 333 casi. Complessivamente in Emilia Romagna sono oltre 4000 (+478), a fronte di 14.510 i campioni refertati. I decessi sono 396 (+50), le  persone in isolamento a casa sono 1.466,  quelle in terapia intensiva 223 (+26) e salgono a 134 (+46) i pazienti guariti, tra i quali 17  sono effettivi, cioè negativi in due test consecutivi. Sono 2.480 i posti letto aggiuntivi già allestiti, 218 in più di ieri: 2.111 quelli ordinari e 369 di terapia intensiva.

Nelle altre province, gli incrementi maggiori nei casi rilevati sono a Piacenza (1.204, +131) e  Parma 800 (800, +93). A Rimini se ne contano 578 (+69), a Modena 460 (+20), a Reggio Emilia 299 (+58), a Ravenna 124 (+10), a Forlì-Cesena 144 (+41), Ferrara 58 (+14). “Domani – ha spiegato oggi il commissario regionale Sergio Venturi – presenteremo al presidente Stefano Bonaccini un piano di potenziamento dell’attività dei tamponi, anche per seguire le nuove indicazioni dell’Oms sulla ricerca delle persone positive asintomatiche”.

Oggi una nota del mistero ha chiarito che “è consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”, ma molti sindaci del bolognese tengono il punto, e ai Comuni che hanno vietato le due ruote si sono aggiunti Anzola e Molinella. Sul tema è intervenuto stasera anche lo stesso Venturi: “Se uno vuole fare la spesa in bicicletta perché non lo deve fare?”, ha detto, raccomandandosi però di andare da soli

Proseguono intanto i controlli del rispetto delle limitazioni agli spostamenti e del divieto di assembramento imposti dal governo. Non solo agli automobilisti: tra gli ultimi casi ci sono un gruppo di minorenni che faceva una scampagnata, tre pensionati che facevano una partita a briscola e un gruppetto di amici poco più che maggiorenni che giocavano a calcetto, un pensionato che assisteva alla partita.

“Non riusciamo più a garantire assistenza medica di base, abbiamo già disdetto tutti gli appuntamenti” e “dobbiamo momentaneamente chiudere il centro” di via Gorki, che normalmente offre servizio a 20-30 persone al giorno tra assistenza di base e specialistiche. Lo ha scritto l’associazione Sokos che, a Bologna, dal 1993 garantisce assistenza medica gratuita presso l’ambulatorio in via Gorki, che normalmente offre servizio a 20-30 persone al giorno. La decisione nasce dall’impossibilità di reperire sufficienti dispositivi di protezione individuali. In ogni caso, i pazienti già seguiti da Sokos che presentano patologie croniche continueranno a ricevere i loro medicinali, consegnati a domiclio dai volontari.

Scarsita e inadeguatezza delle mascherine e altri dispositivi come gel, occhiali, cuffie anche alla base della decisione di Usb Lavoro privato di proclamare uno “sciopero a tempo indeterminato” nel servizio di assistenza domiciliare a Bologna e provincia, fino a quando “non verranno ripristinate tutte le condizioni di sicurezza per la salute dei lavoratori”. Il sindacato rileva anche “l’impossibilita’ di controllo dell’igiene degli ambienti, il mantenimento di servizi assolutamente non essenziali come le passeggiate e la spesa, e interventi spalmati su un lasso giornaliero che varia da sei ore o piu’ distribuiti dalle 7 alle 20, con continui spostamenti di casa in casa”. Un contesto che “moltiplica il fattore di rischio da contagio, in contraddizione con ogni indicazione delle autorità, che mentre invitano tutti a rimanere in casa consentono di organizzare in totale improvvisazione questo servizio essenziale”. Usb stigmatizza in particolare, le cooperative, che avrebbero fatto “prevalere la realpolitik di chi ha contratti in essere e mette davanti l’obbligo di fornire il servizio, anche non essenziale”. Ai lavoratori, prosegue il sindacato, spetta “l’onere del mantenimento dei servizi essenziali, con grande senso di responsabilita'” ma”non lo faremo come i kamikaze”.

Infine Saperi Naviganti propone di “contaminarsi in quarantena” e spiega: “Stiamo sperimentando tutt* sulla nostra pelle i disagi e i problemi che la situazione attuale porta con sé, per questo è utile e necessario che non perdiamo i nostri legami, ma che al contrario li rafforziamo e ne facciamo risorsa in questo momento così complesso. Vogliamo comprenderne le dinamiche, analizzarne le conseguenze e fornire una risposta da parte di chi ne è vittima quotidianamente ed ancor di più adesso. Vi proponiamo una rubrica in cui periodicamente affronteremo dei temi (tasse universitarie, situazione lavoratori/trici precari/e, lezioni online, …) con l’idea e l’obiettivo di farne scaturire un dibattito collettivo, ci confronteremo così da creare una rete sociale e solidale attiva. Invitiamo chiunque abbia voglia a lasciare un commento ai testi, offrirci spunti di riflessione, proporci temi su cui discutere e partecipare e costruire attivamente! La nostra idea è quella di creare spazi, seppur virtuali ed a tratti alienanti, che possano stimolare un dibattito collettivo ed offrire forme alternative di socialità, che vedano coinvolt* tutt*!”.