Acabnews Bologna

“Make the rich pay for Covid-19”

È lo slogan scelto dai sindacati di base che manifesteranno venerdì sotto la regione, aumentano le adesioni. Scioperi alla Tnt. Ya Basta: “Sanatoria sia incondizionata”. Comune, Usb chiede diritti per dipendenti in lavoro agile. Laboratorio l’Isola aderisce alla Colonna Solidale Autogestita. Nuova ordinanza regionale, meno vincoli per sport e spostamenti.

06 Maggio 2020 - 20:19

Undici persone hanno perso la vita nel territorio metropolitano durante le ultime 24 ore rilevate dopo aver contratto Covid-19, e altre 29 sono state trovate positive ai test: 4.259 il totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia, di cui 387 nell’imolese. In Emilia-Romagna complessivamente si sono registrati 26.379 casi di positività, 104 in più rispetto a ieri, a fronte di 211.652 tamponi (+5.486). Sono 8681 i casi attivi (-290), 3737 i decessi (+32), 176 i pazienti in terapia intensiva (-15).

I casi nelle altre province: 4295 a Piacenza (9 in più), 3244 a Parma (14 in più), 4799 a Reggio Emilia (11 in più), 3766 a Modena (8 in più), 951 a Ferrara (11 in più), 990 a Ravenna (4 in più), 913 a Forlì (3 in più), 731 a Cesena (16 in più), 2.044 a Rimini (1 in più).

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha firmato una nuova ordinanza che allenta alcune restrizioni personali. Saranno permesse da domani attività sportive all’aperto “purché senza contatto tra gli atleti”. Aumentano inoltre i motivi per cui è consentito muoversi tra diverse province all’interno della regione: tra questi, fare la spesa, raggiungere le seconde case o i luoghi dove si può fare attività sportiva. Questi spostamenti potranno avvenire non più solo individualmente ma anche insieme a persone conviventi, così come le visite ai congiunti.

“Make the rich pay for Covid-19” è il claim scelto dai sindacati di base Adl Cobas, Si Cobas e Sgb in vista del presidio presentato stamattina in conferenza stampa e convocato per questo venerdì sotto la Regione, in viale Aldo Moro, per avviare come annunciato una “fase due delle lotte” alla riapertura di aziende e attività produttiva. Lunga la lista delle adesioni: tra gli altri, Forum per il Diritto alla Salute, campagna Reddito di quarantena, Riders Union, Saperi naviganti, Ya Basta, Laboratorio Salute Popolare, Laboratorio Crash!, Cua, Cas, RentStrike, Unione Inquilini, Cobas del pubblico impiego.

Tra i temi della mobilitazione, Ya Basta Bologna solleva quello di una sanatoria incondizionata: “non è accettabile la proposta del ministro dell’Interno Lamorgese di ‘regolarizzare non tutti i presenti ma solo chi serve, quelli cioè che lavorano in determinati settori, a cominciare dall’agricoltura’. Le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, non servono agli interessi del profitto, ma vivono in questo paese e vi è il dovere di includerle in un sistema di diritti e garanzie”.

È intanto in corso uno sciopero ai magazzini Tnt dell’Interporto per “imporre il pagamento anticipato della cassa integrazione, per una maggior sicurezza nei magazzini”, scrivono i Si Cobas che da almeno un mese chiedono la firma da parte dell’azienda un protocollo di sicurezza anti-contagio,  “e in particolare modo per sostenere i nostri compagni di Milano che sono stati licenziati”. I magazzini di Peschiera Borromeo (MI), dopo la comunicazione di decine dilicenziamenti domenica scorsa, sono stati occupati per tre giorni, fino allo sgombero operato ieri dalle forze polizia.

Usb, intanto, ha scritto al sindaco Virginio Merola chiedendo “il riconoscimento del salario accessorio, il riconoscimento dei buoni pasto ed il rispetto dell’orario d’ufficio anche in lavoro agile”.

“Da circa due mesi – si legge nella lettera  – lo svolgimento del lavoro a distanza coinvolge buona parte del personale del Comune di Bologna e tale modalità proseguirà fino a data da destinarsi e comunque fino a quando gli uffici comunali non saranno in grado di garantire la tutela della salute e sicurezza dei dipendenti e degli utenti nel rispetto delle disposizioni sui DPI, presidi igienico-sanitari e distanziamento. Il lavoro agile che in questi mesi non è determinato da una libera scelta del lavoratore ma dettato dall’emergenza sanitaria Covid-19, seppur necessario per la tutela dei dipendenti, sta producendo una importante perdita di reddito dovuta al mancato riconoscimento del salario accessorio, ossia di tutte le indennità che invece verrebbero retribuite lavorando in loco ed il mancato riconoscimento dei buoni pasto. A ciò si aggiungono i costi aggiuntivi che comporta lo svolgimento dell’attività da casa, ovvero l’utilizzo dei propri dispositivi (pc, tablet, cellulari ecc…) che molti dipendenti hanno dovuto acquistare in questa specifica occasione, il maggior utilizzo delle utenze personali e, in alcuni settori, l’aumento delle ore di lavoro giornaliere che non vengono in alcun modo riconosciute. Pur ritenendo necessaria e doverosa l’attivazione del lavoro agile in questa fase al fine di tutelare la salute dei dipendenti, sosteniamo però che la crisi sanitaria non possa gravare sulla condizione reddituale dei lavoratori e delle loro famiglie. L’impossibilità di recarsi sul posto di lavoro non è determinata da una scelta soggettiva e riteniamo che i dipendenti abbiano diritto in questo periodo di emergenza a conservare integralmente il proprio salario senza alcuna decurtazione”.

Infine,  oltre a Circolo anarchico Berneri e Vag61 anche il Laboratorio l’Isola ha aderito alla Colonna solidale autogestita: “Abbiamo pensato, di mettere a disposizione il nostro spazio di Via del Terrapieno per il ritiro o distribuzione della spesa nella zona di San Donato, delocalizzando le attività del Circolo Berneri e dello Spaccio Popolare Autogestito, in modo da poter fare rete nella zona circostante l’Isola, ricominciando a frequentarla. Inoltre, l’Isola potrà essere utilizzata come base per le volontarie e i volontari che, nel quartiere San Donato e limitrofi, si saranno auto-organizzati con la ‘spesa sospesa’ (raccolta di beni di prima necessità, medicinali, offerte), nel proprio condominio o con i vicini. Ogni lunedì pomeriggio, a partire dalle ore 16, chi avrà comodità a raggiungere l’Isola troverà il Laboratorio aperto per raccogliere la ‘spesa sospesa’ e il ritiro della spesa fatta allo Spaccio Popolare e noi isolan* disponibili a consegnare a domicilio nel quartiere, nel rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie in vigore”. È necessario prendere appuntamento contattando L’Isola su Facebook o tramite i recapiti telefonici della Colonna.