Sia a nord che a sud della capitale britannica ancora focolai di rabbia, con attacchi e saccheggi ai danni delle corporation multinazionali. Dal nostro corrispondente nella capitale inglese
Seconda notte di scontri e saccheggio nella capitale. Dopo i fatti di ieri notte a Tottenham Hale, Enfield è stato teatro di scontri con le forze dell’ordine e incendi ai danni di Tesco’s e gioiellerie locali.
Verso mezzanotte i disordini sono cominciati a sud, nel cuore di Brixton, quartiere a forte presenza africana e latino americana e con un lunga storia di attivismo e contestazione. Gli scontri sono cominciati dopo la fine del festival ‘Brixton Splash’. Nonostante i media cerchino di dipingere gli scontri come attacchi alla vita delle comunità locali e della ‘gente ordinaria’, i bersagli delle azioni di ieri notte sono stati soprattutto i negozi di catene multinazionali come Foot Locker, H&M, Mac Donald’s e Curry’s con ‘off licences’ e piccole attività, che nella zona sono gestite soprattutto da migranti, rimaste illese.
Al momento una grossa area comprendente la stazione della metropolitana di Brixton e diverse strade intoro al mercato sono chiuse al traffico pedonale e circondate da linee di polizia. Gli agenti sembrano molto inclini a non dare spiegazioni (‘leggete i giornali’, è quello che viene risposto a chi chiede cosa è accaduto) o a lasciar fotografare la zona.
Brixton, Tottenham Hale, Enfield, sono aree con una forte presenza di ‘cittadini di seconda generazione’ e ‘council estates’ (case popolari). In queste zone la chiusura di centri giovanili e la riduzione dei servizi sociali dovuti ai tagli del governo liberal-conservatore rappresentano una minaccia concreta alle vite delle fasce più deboli.