La settimana prossima torneranno a riunirsi i tavoli di salvaguardia sia su questa vicenda sia su quella che coinvolge l’hub di Ups a Calderara. Si Cobas e Sgb pronti a “lottare a tutela dell’occupazione dei lavoratori, a respingere qualsiasi utilizzo strumentale della pandemia per scopi di ristrutturazioni aziendali volti a disfarsi di lavoratori sindacalizzati”.
Nulla di fatto nel primo incontro del tavolo di salvaguardia convocato ieri in Città metropolitana dopo la liquidazione della società Xp – Express Partner, alle cui attività è subentrata l’azienda Dws, che i sindacati denunciano essere formata dalle medesime persone. Le istituzioni hanno sollecitato Dws a farsi carico dei 23 lavoratori rimasti senza impiego, ma proposte concrete non arriveranno prima della prossima riunione, prevista per lunedì 6.
Intanto, i sindacati Si Cobas e Sgb sono intervenuti sul recesso dell’appalto da parte del Consorzio Tmg nell’hub Ups a Lippo di Calderara: “A seguito di quella improvvisa chiusura i lavoratori si mobilitarono attuando scioperi e proteste fin sotto la Prefettura di Bologna. Seguirono una serie di incontri e si avviò un percorso per il tramite del quale si attuò la parziale riapertura del Sito, con collocazione dei lavoratori in Cigo causale Covid 19 a rotazione. Nel frattempo la merce veniva dirottata verso altri siti ed appalti in buona parte presenti sul territorio emiliano. Riorganizzazione realizzata non certo a causa del Covid ma ‘con la scusa del Covid’ semplicemente dove il costo del lavoro era più basso e la manodopera maggiormente precarizzata e ammassata, come nel caso del sito di Carpi. In questa brutta vicenda mai Ups si degnava di presentare un proprio piano industriale e tantomeno mai svelavale reali intenzioni sul futuro dell’Hub Ups Calderara di Reno. La multinazionale americana semplicemente sceglieva di non presentarsi senza riconoscersi quale committenza responsabile dei propri appalti disdettando persino la convocazione prefettizia”. Rispetto al tavolo di salvaguardia tenutosi lunedì, i sindacati spiegano che “di fronte ad un possibile licenziamento di più di 50 lavoratori, Ups ancora una volta, ha sceltodi non presentarsi, per conto suo l’azienda Tmg ha dichiarato di non esserci soluzioni alternative al licenziamento e, nel contempo, ha invitato i lavoratori a ‘cercarsi un altro lavoro’. Sgb e Si Cobas, alla presenza delle istituzioni locali, hanno richiesto il ritiro della nuova procedura di mobilità e la riapertura di tutto il sito (poiché solo la parte destinata ai lavoratori Tmg è stata oggetto di chiusura), ovvero la salvaguardia e la tutela occupazionale dei lavoratori presenti sul sito di Ups da più di 15 anni. Il tavolo si è concluso con l’impegno delle istituzioni ad interloquire con la Committenza Ups e ad una prossima convocazione per la settimana prossima, in modo da poter avere maggiore chiarezza sulle prospettive occupazionali e produttive del sito. Da parte sindacale le OO.SS non possono che augurarsi la risoluzione dell’ennesimo licenziamento collettivo prospettato da una multinazionale presente sul territorio da anni ma pronta ad una propria riorganizzazione interna senza alcun tipo di confronto con i lavoratori e le OO.SS che li rappresentano. Pronte ad intraprendere le iniziative di lotta a tutela dell’occupazione dei lavoratori, a respingere qualsiasi utilizzo strumentale della pandemia per scopi di ristrutturazioni aziendali volti a disfarsi di lavoratori sindacalizzati”.