Acabnews Bologna

Logistica, “cooperative come scafisti”

Crash all’IperCoop Lame per rilanciare la campagna di boicottaggio contro la Granarolo: “Al fianco dei facchini in lotta”. Si Cobas: “Gli accordi vanno rispettati”.

26 Ottobre 2013 - 14:29

Boicottaggio e assedio alla Granarolo
e contro le cooperative schiaviste della logistica!

Il Laboratorio Crash è ancora una volta  al fianco dei lavoratori della Granarolo e della Cogefrin  in lotta contro le multinazionali  dello sfruttamento . Dopo tre mesi di scioperi, picchetti, assedi e boicottaggi la lotta dei facchini sostenuti da altri lavoratori, studenti, precari e collettivi aveva portato i colossi cooperativi a siglare un accordo al tavolo prefettizio. Accordo che “piegava la cooperazione emiliana “ ad un percorso di ricollocazione dei facchini licenziati (sic!) in seguito  all’esercizio del loro diritto di sciopero”.

I lavoratori consapevoli che l’accordo fosse un riconoscimento parziale dei propri diritti insieme al loro sindacato Si.Cobas avevano comunque accettato di firmarlo  minacciati dalla perdita della Cig e quindi della possibilità di un sostentamento economico.

Passata la tregua estiva la lotta dei facchini della Granarolo è ripresa  di fronte all’arroganza del colosso caseario e della sua rappresentante LegaCoop  cooperative dello sfruttamento che credono di poter fare ciò che vogliono  non rispettando nemmeno gli accordi da loro stessi firmati.

Cooperative che utilizzano  la forza lavoro dei migranti nel disprezzo dei loro diritti, sfruttandoli finché c’è da guadagnarci per poi gettarli in mezzo ad una strada quando non servono più o quando protestano . Cooperative come scafisti senza alcuno scrupolo di fronte alla possibilità di un guadagno.

Nei mesi di lotta ci sono stati gli scioperi, i picchetti, gli assedi difronte ai cancelli della Granarolo a far  aumentare la presenza di solidali e sempre più far crescere una mobilitazione e forme di solidarietà in tutta Italia ai facchini in lotta, ormai non più disponibili a subire in silenzio licenziamenti e a pagare ancora la crisi e le sue  politiche di austerity.

E’ per questo che rilanciamo  la campagna Boicotta Granarolo  che già nei mesi precedenti aveva  ottenuto con successo molta solidaretà , chiedendo di non comprare più nessuno prodotto a marchio Granarolo e sue controllate. E’ stata una campagna che viralmente si è diffusa in tutta Italia, non solo tramite i social network, ma con azioni di boicottaggio da parte di  singoli e realtà solidali, direttamente nei centri commerciali da milano  a palermo, da modena a napoli, da caserta a pisa, da firenza a torino ecc…

Continueremo nella lotta con le campagne di boicottaggio e con gli assedi alle cooperative schiaviste della logistica insieme agli operai bolognesi che il 19 ottobre insieme alle migliaia di occupanti di case di tutta Italia, alle popolazioni resistenti contro la Tav in Val di susa e del Muos a Niscemi, a chi lotta per la propria salute contro la costruzione di discariche ed inceneritori, a tutti quei precari ,disoccupati, migranti schiacciati e uccisi dalla crisi, hanno assediato i palazzi del potere  riunendo la forza di  tutte queste lotte nel rifiuto delle criminali e disumane politiche imposte dall’austerity verso le fasce più deboli delle popolazioni.

Dal 19 ottobre un vento nuovo soffia nel nostro paese, rivendicando case reddito e dignità per tutti e tutte, e soffia con forza anche qua a Bologna dentro i magazzini dello sfruttamento della Granarolo e di tutta la logistica.

Da oggi il Laboratorio Crash! Invita tutti e tutte quelle/i che vogliono sostenere ala lotta dei lavoratori Granarolo a continuare la camapgna di boicottagio contro la multinazionale dello sfruttamento.

Oggi qui a Bologna la campagna si materializza nuovamente alla IperCoop Lame e saremo al fianco dei facchini in lotta fino a quando la battaglia per il reddito e la dignità non sarà vinta.

Laboratorio Crash

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Gli accordi vanno rispettati tanto più quando vengono siglati nell’ambito di un tavolo istituzionale come quello attuato dalla Prefettura di Bologna. Su tale presupposto il Si.Cobas e i lavoratori da esso rappresentati per quanto concerne la vertenza “Granarolo e Cogefrin” si sono astenuti da azioni di lotta nel periodo di tregua previsto dall’accordo. La stessa serietà non è stata dimostrata dalle aziende coinvolte nell’accordo, in particolare Legacoop che mente sapendo di mentire. Che l’accordo del 3 luglio sia stato disatteso lo sottolinea la stessa prefettura nel documento prodotto il 2 ottobre firmato dalla stessa legacoop: “Il prefetto evidenzia che sul fronte occupazionale gli impegni assunti sono stati disattesi; infatti a fronte dell’impegno ad assumere entro il 30 settembre 13 lavoratori, le unità di personale effettivamente ricollocate sono state solo 2”. Ciò avveniva il 2 ottobre e ad oggi 26 ottobre, le unità ricollocate risultano essere 9, mentre in base all’accordo del 3 luglio i lavoratori ricollocati dovevano essere 2 entro il 31/7/2013 da parte di Ctl; 2 entro il 31/08/2013 da parte di Logima; 4 da parte di imprese associate a Legacoop più 5 nell’ambito appalto Hera entro UIL 30/09/2013 + 10 da parte di Legacoop entro il 31/10/2013. Per i restanti 28lavoratori entro il 30/9 si doveva inoltre ragionare del percorso di ricollocazione e ciò non è evidentemente avvenuto.

Il 2 ottobre il Si.Cobas convocato alla prefettura di Bologna prendeva atto di un ulteriore proroga richiesta dalla prefettura per verificare che “entro la seconda metà di ottobre l’avvenuta ricollocazione dei lavoratori che dovevano essere assunti entro la data del 30/09/2013” ( i primi 13).

Non solo Legacoop si trova inadempiente anche a questa ulteriore proroga ma rilascia a mezzo stampa false dichiarazioni sullo stesso accordo, operazione che risulta offensiva per la dignità di 51 lavoratori che ricordiamo sono stati licenziati in seguito ad uno sciopero. Si sottolinea inoltre come le difficoltà per questi lavoratori aumentino a causa di una c.i.g.  che sebbene sia stata firmata non è ancora stata percepita in nessuna forma da parte dei facchini che si trovano insieme alle loro famiglie senza i sostentamenti economici a cui avrebbero diritto. Per tali ragioni il Si.cobas e i lavoratori della logistica ad esso aderenti si sono concentrati ad assediare a Bologna lo stabilimento Ctl/Granarolo nel giorno dello sciopero nazionale del 18 ottobre. E continueranno a mobilitarsi con le proprie forze affinché gli accordi non verranno integralmente rispettati per quei 51 facchini che hanno evidentemente la colpa per il colosso cooperativo emiliano di essersi mobilitati pretendendo il rispetto dei propri diritti e della propria dignità di persone.

Si Cobas