Nell’incontro che si è svolto ieri la multinazionale “ha affermato di non aver alcuna possibilità di prospettare le ricollocazioni dei lavoratori bolognesi all’interno del proprio network sul territorio, nonostante la forte presenza della multinazionale spagnola ad inziare dalla gestione dell’appalto Philip Morris”, riferiscono i Si Cobas.
Ieri si è svolto un nuovo tavolo sulla vertenza Logista ma l’incontro non è stato in grado di “prospettare alcuna concretezza ai lavoratori diretti di Logista né tantomeno a quelli in appalto sul sito bolognese. Logista ha infatti nuovamente confermato al tavolo sindacale la direzione scelta della chiusura del sito bolognese. Nel merito la multinazionale spagnola non è voluta entrare se non attraverso la lettura veloce di una sorta di prospetto di piano industriale che tuttavia non entrava mai nei dettagli di alcunchè”, è il resoconto diffuso dai Si Cobas: “In tale lettura veniva riferito ai presenti come Logista ‘avesse dovuto sopportare’ in seguito all’acquisto del mercato pubblico della distribuzione dei tabacchi, di doversi destreggiare in un mercato privatizzato, omettendo di riferire che tale posizione godesse tuttavia del privilegio di vedere la multinazionale quale unico player in condizione di monopolio. La presentazione è continuata con il riferimento ad una crisi di mercato del tabacco contraddetta dagli stessi comunicati ufficiali di Logista Italia, omettendo ancora una volta di parlare del forte sviluppo dell’Iqos così come di altri prodotti di cui Logista ha beneficiato nella distribuzione”.
Scrive poi il sindacato: “Nel concreto nessun riferimento è stato fatto alla scelta attuata dalla multinazionale nel delocalizzare il lavoro presente a Bologna verso altre regioni in cui il costo del lavoro è semplicemente più basso. Scelta che non può non interrogarci sulla mancanza di una politica industriale e sindacale che questo paese ha persino sul proprio territorio senza dover ricorrere alle delocalizzazioni verso paesi terzi, permettendo che vi sia una concorrenza al ribasso nei confini del belpaese giocata sulla pelle dei lavoratori. Sempre per rimanere nel concreto Logista ha affermato di non aver alcuna possibilità di prospettare le ricollocazioni dei lavoratori bolognesi all’interno del proprio network sul territorio, nonostante la forte presenza della multinazionale spagnola ad inziare dalla gestione dell’appalto Philip Morris. Il consorzio Metra allo stesso modo ribadiva l’impossibilità di ricollocazione in Emilia-Romagna rappresentando vagamente sparuti posti di lavoro in Lazio, Piemonte, Lombardia. Logista infine evidenziava come vi fosse un proprio concreto impegno nel sensibilizzare il direttore dell’Interporto affinche lo stesso potesse procacciare eventuali posti di lavoro presso altre aziende non ancora incontrate… Insomma ci si perdoni il poco entusiasmo e l’ironia, ma davvero nulla di concreto per il destino di questi lavoratori e lavoratrici che tuttavia ‘dovrebbero ringraziare per tanta serietà'”, riportano i Si Cobas citando “quanto affermato dai rappresentanti Logista al tavolo odierno e che ha fatto sussultare i lavoratori collegati dall’Interporto. Il tavolo terminava con una propria riconvocazione per il 26 agosto ad un giorno dal tavolo di salvaguardia in cui le parti datoriali (si prometteva ) entreranno nei dettagli e riformuleranno il loro piano industriale concretizzando le loro proposte. Noi nutriamo forti dubbi su questo confuso, fumoso ed incerto piano di ricollocazione ma come sempre saremo presenti insieme ai lavoratori e alle lavoratrici per affrontare i prossimi passi”.