Acabnews Bologna

Lo sciopero della scuola e il “malcostume” di alcuni dirigenti

I Cobas sulla protesta di venerdì: “Piena soddisfazione, nonostante le gravissime decisioni di certi dirigenti”. Studenti di nuovo in piazza martedì 17 novembre’015. Usb il 20 a Milano: info bus.

15 Novembre 2015 - 16:43

cobasI Cobas di Bologna, con un comunicato stampa, “esprimono piena soddisfazione per la riuscita dello sciopero nazionale della scuola di venerdì 13 novembre, che attesta quanto rimanga alta l’opposizione dei lavoratori della scuola verso la legge 107. Ringraziamo quindi i docenti, i collaboratori scolastici e il personale di segreteria che ha scelto di privarsi di una giornata di stipendio per testimoniare la propria contrarietà alla precarizzazione e alla gerarchizzazione introdotta dalla cattiva riforma di Renzi e al contempo per la  richiesta di una remunerazione degna. Cogliamo però l’occasione per denunciare pubblicamente le gravissime decisioni di alcuni dirigenti scolastici in occasione di giornate di sciopero come quella  di ieri (venerdì, ndr). Infatti un malcostume si va diffondendo: mentre il personale collaboratore scolastico sciopera al completo, il dirigente  decide di aprire ugualmente la scuola e di farla funzionare per  tutto il giorno anche in loro assenza. Ciò significa che la funzione di  vigilanza e sorveglianza della scuola alla presenza di centinaia di bambini dai sei ai dieci anni non viene svolta da nessuno, che nessuno risponde al telefono per le necessità quotidiane e per eventuali emergenze, che la responsabilità  relativa ad eventuali infortuni viene scaricata completamente sui docenti, i quali al contempo, non solo devono tenere le proprie classi e fare didattica, ma non possono contare sulla collaborazione dei bidelli nemmeno per casi particolari o per assentarsi momentaneamente  per recarsi alla toelette. Il caso citato è accaduto ieri (venerdì, ndr) nella scuola elementare De Vigri di Bologna, ma temiamo che sia solo  un esempio tra i tanti. E allora viene spontaneo chiedersi: i genitori sono a conoscenza di ciò? La sicurezza non è più  un valore primario nelle nostre scuole? Pur  di contrastare il diritto di sciopero dei  lavoratori e delle lavoratrici è possibile e giustificabile passare sopra ad elementari, ancorché importantissime, precauzioni sulla sicurezza? I superiori di questi dirigenti efficientisti non hanno nulla da eccepire? Ma il malcostume non è limitato alle scuole primarie. Al liceo Sabin il dirigente dispone per questo sciopero di far entrare gli studenti nonostante il docente della prima ora sia in sciopero. Paradossale che questa vanificazione della volontà di sciopero dei docenti avvenga in una scuola superiore, dove quotidianamente si ricorre ad entrate ed uscite anticipate degli studenti per gestire, senza chiamare supplenti, le assenze brevi degli insegnanti”.

Proprio gli studenti, intanto, si preparano a tornare in piazza. Il Cas: “Malgrado l’approvazione delle legge 107 o ‘Buona Scuola’ di quest’estate, la mobilitazione contro questa infame riforma prosegue: all’interno degli istituti nell’andare a contrastare gli enormi poteri conferiti ai presidi, l’imposizione dell’alternanza scuola-lavoro, le condizioni sempre peggiori dell’edilizia scolastica, personale, materiali; mentre parallelamente la lotta contro il caro-vita causato dal Governo mediante Jobs Act, Piano Casa, Sblocca Italia, nuovo Isee. Già due cortei studenteschi hanno attraversato Bologna il 2 e 9 Ottobre, oltre alle tante assemblee, iniziative, presidi anche assieme a professori e studenti universitari. Inoltre l’invasione fascio-leghista di Salvini e i suoi camerati ci ha spinti a ribadire l’antirazzismo delle nostre scuole e della nostra città, costruendo un percorso antifascista con volantinaggi di sensibilizzazione, flash mob, assemblee che nell’8 Novembre ha visto un punto di forza, ma che dopo questa giornata proseguirà ancora più forte. Negli istituti percepiamo ogni giorno di più gli effetti negativi che la ‘Buona Scuola’ ha causato, e il Governo con il Patto di Stabilità taglia ancora risorse a istruzione, sanità e nell’ambito sociale. In questo momento è quindi necessario tornare a prendere pubblicamente parola su questi argomenti, pertanto il 17 novembre scendiamo in piazza XX Settembre alle 8:30, riportiamo in città una denuncia della situazione invivibile delle nostre scuole, chiediamo che le risorse vengano stanziate per i servizi di base invece che essere spese in grandi opere inutili o finire nelle tasche di politici corrotti”.

L’Usb Scuola, per finire, parteciperà allo sciopero nazionale del pubblico impiego del 20 novembre, con corteo a Milano: “La proposta del governo di stanziare poco più di 5 euro medi lordi mensili per rinnovare un contratto fermo da 6 anni ha indignato una categoria che da mesi sta contrastando l’applicazione della ‘buona scuola’ punto su punto e che vede invece varare solo misure in favore delle classi più ricche e degli speculatori. Non c’è istituto nel quale non vi sia una crescente conflittualità, tra le pretese manageriali dei presidi e i continui attacchi alla qualità dell’istruzione (dalla riduzione delle ore di sostegno alla mancata nomina dei supplenti, ai carichi di lavoro assurdi imposti ad organici Ata ormai ridotti all’osso). Le bugie del governo vengono a galla, i fondi per le scuole sono sempre meno e i precari vengono assunti come tappabuchi, quando non spediti dalla parte opposta del paese, costretti a lasciare casa e affetti. Le vertenze dei singoli segmenti della categoria e delle singole scuole devono ora tornare nelle piazze a dare visibilità alla nostra rabbia”.

L’Usb organizza la trasferta in pullman a Milano, con partenza alle 6,30 dall’autostazione e alle 7 da Borgo Panigale: si può prenotare mandando una mail a bologna@usb.it o telefonando allo 051385932 o allo 051389524.