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Lo sciopero degli invisibili delle campagne: “Ed è solo l’inizio!”

Ieri la protesta dei braccianti promossa da Usb Lavoro agricolo: “Deserti i campi, solidarietà anche dai contadini che hanno spento i loro trattori e dai consumatori che hanno fermato i carrelli”. In Emilia-Romagna presidi a Piacenza e Rimini. A Bologna solidarietà da Riders Union e Noi Restiamo.

22 Maggio 2020 - 13:06

“Ha avuto una partecipazione straordinaria lo sciopero dei braccianti proclamato dall’Unione sindacale di base Lavoro agricolo contro la mancata regolarizzazione di tutti gli invisibili. Deserti i campi, solidarietà anche dai contadini che hanno spento i loro trattori e dai consumatori che hanno fermato i carrelli, facendo lo sciopero della spesa di frutta e verdura”. E il bilancio dell’Usb, dopo l’iniziativa che si è tenuta ieri a livello nazionale: “Molti i presidi organizzati davanti alle prefetture per la consegna dei prodotti agricoli tanto cari al governo Conte bis, come a Torino, Brescia, Cremona, Piacenza, Rimini, Livorno, Roma, Caserta, Reggio Calabria. L’appuntamento principale è stato il partecipatissimo corteo degli invisibili che dall’insediamento di Torretta Antonacci, nel comune di Rignano Garganico, ha attraversato le campagne del Foggiano. Una delegazione ha poi raggiunto la Prefettura di Foggia, dove – nonostante le forze dell’ordine abbiano impedito ai lavoratori di raggiungere l’ingresso – sono stati lasciati frutta e verdura per il presidente del Consiglio”.

Usb Lavoro agricolo “contesta l’ottica di categorizzazione del Decreto Rilancio, che anziché preoccuparsi degli esseri umani guarda soltanto alle braccia utili per salvare i raccolti. Una categorizzazione che si è tradotta in ghettizzazione e invisibilità, non soltanto per i braccianti ma per tutte le altre categorie condannate alla marginalità, come i riders, i facchini della logistica, i lavapiatti, le badanti. Il Governo ha rinunciato all’audacia di garantire a tutti un permesso di soggiorno per emergenza, convertibile in permesso di lavoro, limitandosi a permessi temporanei per chi possiede requisiti stringenti. Si è cioè adeguato al dettato dei decreti sicurezza salviniani, tuttora in vigore, tuttora fabbrica di invisibilità. Usb Lavoro agricolo lancia un messaggio al governo che si definisce del nuovo umanesimo: se non arriveranno risposte per tutti gli esseri umani che affollano le campagne e le periferie, ci saranno altri scioperi, altre mobilitazioni, con buona pace della frutta e della verdura. E il prossimo corteo non raggiungerà una prefettura, ma il Parlamento. Usb Lavoro agricolo organizzerà a luglio una grande assemblea di tutti i braccianti e gli invisibili italiani, aperta ai cittadini, ai consumatori, agli agricoltori, da tenersi nel Foggiano”.

Il “fiume di esseri umani” che ha attraversato le campagne foggiane, ha scritto Aboubakar Soumahoro sui social, “è la dimostrazione che nelle campagne mancano i diritti, non le braccia. Abbiamo osato scioperare per sfidare la politica del cinismo, per sfidare i ricatti, i soprusi e per dimostrare che a marcire sono i diritti dei lavoratori. Questo è solo l’inizio”.  Dopo la giornata di ieri “continuiamo a lottare insieme, e incrociamo le braccia il 21 di ogni mese, finché non vinceremo questa battaglia di civiltà”.

Da Bologna, oltre che dall’Usb, è arrivato il sostegno di Riders Union: “La battaglia per l’acquisizione di una piena dignità nel lavoro non può che passare dalla strada dei diritti per tutti e tutte. Il mondo del lavoro deve continuare ad essere unito, perché quello che ci spetta lo conquisteremo rafforzando le reti di solidarietà tra noi e il conflitto contro padroni vecchi e nuovi, così come contro governi che non riescono a discostarsi dalle spietate leggi dell’economia. La vostra battaglia è la nostra battaglia!”. Sempre da Bologna, ha scritto Noi Restiamo: “Tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno alla lotta dei braccianti, che è la lotta di tutti gli sfruttati, siano migranti, giovani precari, disoccupati. Dalle campagne alle periferie la lotta è una sola!”.