Acabnews Bologna

Lettera aperta a sindaco e Regione: “Non patrocinate la celebrazione di un neofascista”

Per sabato, a Palazzo D’Accursio, è in programma una commemorazione di Marcello Bignami (esponente prima del Fuan e del Msi, poi di An). Nodo sociale antifascista: “Si offende la storia della città”.

14 Dicembre 2016 - 12:18

Antifa - foto Flavia Sistilli“Venga pubblicamente ritirato il patrocinio del Comune, della Città metropolitana e della Regione alla celebrazione di un neofascista che non ha mai fatto chiarezza sul proprio passato”. E’ l’appello diffuso dal Nodo sociale antifascista attraverso una “lettera aperta al sindaco e all’Assemblea regionale sulla commemorazione del neofascista Marcello Bignami”, consigliere comunale del Msi e poi consigliere regionale di An dopo un passato da dirigente del Fuan (il movimento universitario missino) negli anni delle aggressioni squadriste davanti a scuole e facoltà. Sabato 17 dicembre in Cappella Farnese, infatti, “si terrà una commemorazione istituzionale del neofascista Marcello Bignami a dieci anni dalla sua scomparsa, con il patrocinio del Comune di Bologna, della Città Metropolitana, della Regione Emilia-Romagna, e la partecipazione bipartisan di Ignazio La Russa, Simonetta Saliera, Maurizio Gasparri, Walter Vitali, Gianfranco Fini, Marcello Veneziani… Ma chi era costui? Fino all’ultimo Marcello Bignami fu un neofascista convinto, tanto da dichiarare: «Cosa ha continuato a legare il Msi ad An è sicuramente un gran sentimento che è poi quello che aveva unito il Msi, la Rsi, il Fascismo e anche prima del Fascismo, cioè i Valori»”. Gli stessi “valori” che spesso, purtroppo, riaffiorano nostalgicamente ancora oggi dall’eredità elettorale lasciata da personaggi come Bignami.

Per il Nodo è “un fatto deprecabile che le istituzioni bolognesi commemorino una persona che non solo non ha meriti di alcun genere, né civili né culturali né artistici, ma che non ha mai preso le distanze dal Fascismo e che anzi, in gioventù, ha fatto del male alla città promuovendo con la violenza un’ideologia odiosa e intollerante”. Infatti, Bignami “non ha mai preso minimamente le distanze né dal suo passato”, continua la lettera, “né dalle violenze e dalle stragi della destra neofascista” a causa delle quali “Bologna ha pagato un prezzo molto alto”: basti pensare alla strage dell’Italicus del 3 agosto 1974 e a quella della stazione del 2 agosto 1980.

Per questi motivi il Nodo chiede che venga pubblicamente ritirato il patrocinio del Comune, della Città metropolitana e della Regione alla celebrazione di sabato e che “non venga concessa la Cappella Farnese né altro spazio pubblico, o altrimenti che sia data in affitto come se la richiedesse un comune cittadino”. Per finire, con l’occasione il Nodo chiede anche che “sia pubblico e scaricabile in pdf dal sito web del Comune di Bologna come documento rilevante della storia della città” il cosiddetto “Dossier Due Torri”, che fu redatto dal Pci per indagare sul neofascismo bolognese e poi trasmesso alla Procura: dalle indagini che ne seguirono, ricorda il Nodo, “venne fuori che l’area neofascista si preparava in quegli anni a un salto di qualità passando ad azioni armate”.

Conclude il Nodo: “Invitiamo tutte e tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo a esprimere la propria contrarietà a una celebrazione istituzionale che offende la storia di questa città”.