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“Le pazienti non sono pacchi da spostare: secondo atto”

Plat e Assemblea per la salute del territorio di nuovo davanti alla residenza sanitaria psichiatrica di via Olmetola per opporsi all’uscita di una donna che ha superato la soglia dei 65 anni: “Trasferimento rimandato”. Asia-Usb, invece, in via Zampieri: “Rinviato lo sfratto di una persona disoccupata a seguito dell’emergenza Covid”.

26 Maggio 2022 - 19:08

Ribadendo che “le pazienti non sono pacchi da spostare”, pochi giorni fa le/gli attiviste/i di Plat – Piattaforma di intervento sociale e Assemblea per la salute del territorio sono tornate/i sono tornate/i a Villa Olmetola, “nuovamente per impedire il trasferimento della sorella di Bruna, paziente che, avendo superato la soglia dei 65 anni, secondo direttiva regionale deve essere spostata dalla residenza sanitaria disabili di Borgo Panigale a Villa Olga, una residenza sanitaria per anziani, ossia una ‘normale’ casa di riposo”. Plat e Assemblea raccontano che, “data la presenza di un numero consistente di sostenitrici e la instancabile determinazione di Bruna”, si è determinata la possibilità di avere un incontro nel cortile di Villa Olmetola con il direttore del Centro salute mentale (Csm), “a cui Bruna ha fatto presente la procedura avviata del ricorso al trasferimento e ha ricordato che finché non riceverà risposte alle richieste da lei avanzate di informazioni sulla organizzazione di Villa Olga (orari del personale, competenze, numero di ospiti) continuerà ad opporsi allo spostamento. Abbiamo fatto presente al direttore che, tralasciando il fatto che essendo la struttura accreditata dal Ssn e quindi in parte pubblica queste informazioni dovrebbero essere di più facile accesso o per lo meno dovrebbero essere di pronta comunicazione a qualsiasi cittadinə le richieda, Villa Olga sul suo sito mette al primo posto tra gli interventi terapeutici proposti il ‘coinvolgimento della famiglia’, cosa che non ci pare avvenire vedendo l’atteggiamento che tiene in questa situazione. Il direttore e la cooperativa hanno dovuto accettare di rimandare il trasferimento a data da destinarsi, prendendo atto della decisione di Bruna a continuare ad opporsi finché non abbia la possibilità di valutare che il progetto terapeutico della sorella venga proseguito in toto e che lo spostamento non sia per lei invece una perdita di assistenza”.

Stamattina, invece, “in via Zampieri abbiamo rinviato lo sfratto di una persona disoccupata a seguito dell’emergenza Covid. Nonostante la presenza di forze dell’ordine e fabbro, il partecipato picchetto resistente ha fatto sì che l’ufficiale giudiziario ha dovuto rinviare al 7 luglio lo sfratto”, riferisce Asia-Usb, aggiungendo che la persona in questione rischia lo sfratto “da una singola in una casa con altri inquilini, dove solo per la stanza vengono chiesti più di 400 euro. Una situazione che accumuna ormai in maniera trasversale da giovani e studenti fino a lavoratori e disoccupati che non riescono a pagare affitti sempre più alti e inaccessibili. Bologna, una delle città con gli affitti più alti d’Italia, continua a soffrire un’emergenza abitativa che ogni giorno aumenta, mentre l’amministrazione comunale continua a non mettere in campo nessuna politica strutturale per tutelare chi vive in città! Basta sfratti!”.