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Le “epifaniche resistenze” all’ex Sani accendono il nuovo anno [audio+foto]

Le immagini e gli interventi della conclusione della giornata “Movimenti in-Sani”, ieri nell’occupazione a rischio sgombero: grande falò e presentazione dello speciale “Un 2019 in movimento” a cura della redazione di Zeroincondotta. Prossima tappa un’assemblea pubblica questo venerdì, “per costruire una mobilitazione partecipata per una contro-progettazione dal basso su tutta l’area dell’ex-caserma”.

07 Gennaio 2020 - 17:25

“Pignarul e epifaniche resistenze ogni sgombero portan via”. Ieri, nell’ambito della giornata “Movimenti in-Sani” all’ex caserma Sani occupata, Zic.it ha presentato lo speciale “Un 2019 in movimento”, con proiezione delle relative immagini, subito prima dell’accensione del “pignarùl” (grande falò che segna il passaggio al nuovo anno): pubblichiamo alcune foto dell’iniziativa e l’audio con gli interventi di un attivista dell’ex Sani e della redazione di Zeroincondotta.

(l’articolo procede sotto i contributi multimediali)

> Ascolta l’audio:

> Guarda le foto:

"Un 2019 in movimento" all'ex Sani + Pignarùl

Intanto sul sito di Xm24 è uscita la convocazione di una nuova assemblea pubblica all’occupazione, per venerdì 10 gennaio alle 20, con l’obiettivo di “costruire insieme una mobilitazione partecipata per una contro-progettazione dal basso su tutta l’area dell’ex-caserma Sani”.

Scrivono le e gli occupanti: “Lo scorso 19 dicembre in tantissim* ci siamo trovati all’interno degli spazi attualmente occupati dell’ex Caserma Sani per un’assemblea pubblica convocata in risposta alla minaccia di sgombero. Ci siamo riconosciut* insieme ad altre realtà e singol* nella volontà di aprire un percorso cittadino di contro-progettazione dal basso per tutta l’area dell’ex Caserma. Crediamo sia un’esigenza collettiva opporsi ai processi di speculazione, cementificazione e privatizzazione di quello che dovrebbe e potrebbe essere un bene pubblico e aperto alla città. Il concludersi dell’iter progettuale di Cassa Depositi e Prestiti e Comune consentirebbe una lottizzazione dell’area funzionale alla svendita degli immobili e del verde presenti all’interno. Il POC 2016 destina il 70% dell’edificato a residenziale privata e il 30% a commerciale (supermercati, parcheggi etc) e ricettivo (hotel). Degli attuali 41000 m2 dedicati ad aree verdi, approssimativamente, 7000 m2 verranno privatizzati e almeno 12000 m2 cementificati o pavimentati per la viabilità. Riteniamo vitale e necessario impedire che questo piano venga completato ed insieme a tante e tanti, iniziare ad interrogarci sulle possibili risposte a bisogni e desideri di una comunità che negli spazi dell’ex Caserma Sani potrebbe trovare case, piazze, spazio”.

Si legge poi: “Con l’atterraggio di Xm24 si è aperta una prima breccia che ci ha permesso di respirare insieme e immaginare ‘l’impossibile’. Crediamo sia il tempo di iniziare a scrivere insieme una storia molto più ampia: la battaglia sull’ ex-Caserma Sani non è solo la battaglia per uno spazio, ma è una battaglia complessiva contro cementificazione, alienazione, profitto, competizione, neoliberismo fattosi religione, che determina ogni ambito della nostra vita e della città. Vogliamo sottrarre questo spazio alla speculazione e trasformarlo in un presidio di resistenza contro il Nulla che avanza, dove trovino casa progetti e percorsi anche differenti ma uniti dalla volontà di immaginare e costruire processi di liberazione e autogestione a partire dal rifiuto del dogma del profitto e dell’oppressione, uno spazio libero da logiche securitarie e che sia regolato dall’incontro e dall’orizzontalità. Per far sì che un’ex-caserma diventi un presidio anti-militarista e di ecologia politica. Il 15 novembre si è aperto un varco e un’opportunità di autodeterminazione dal basso per tutte e tutti. Vogliamo che i cancelli dell’ex-Caserma Sani rimangano aperti, e che anzi si apra sempre di più alla collettività la possibilità di vivere e rivendicare quegli spazi”.