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Lavoratore dell’aeroporto si incatena alla Prefettura

L’uomo, guardia giurata in aspettativa, è da stamattina all’ingresso del palazzo, al collo un cartello: “Chiedo ascolto e voglio giustizia. Mi impediscono di lavorare”. Da Piazza Roosevelt dipende l’autorizzazione per riprendere l’attività.

08 Gennaio 2013 - 13:07

“Sono nove mesi che chiedo di parlare con le istituzioni e finora nessuno mi ha voluto ascoltare”, dice Mauro Polverino, dipendente 42enne della Sab, la società che gestisce l’aeroporto Marconi, incatenato da stamattina alle 9.30 in Piazza Roosevelt con un cartello che recita “Chiedo ascolto e voglio giustizia. Mi impediscono di lavorare”.

L’uomo, napoletano da 18 anni a Bologna, racconta di essere stato “messo in aspettativa non retribuita dal 31 ottobre e fino al 31 gennaio da Sab”, e minaccia di non andarsene finché non sarà ricevuto “almeno dal viceprefetto”.

Sab ha fatto sapere che Polverino è in servizio allo scalo come “guardia particolare giurata”, incaricato cioé dei controlli sui passeggeri ai varchi di sicurezza, e che dall’aprile dell’anno scorso la Prefettura ha ritirato le autorizzazioni necessarie a svolgere questa attività, a causa di alcune gravi minacce apparse sulla sua pagina facebook, che il diretto interessato nega però di aver scritto. Qualora l’uomo riottenesse tale nulla osta, assicura l’azienda, tornerebbe subito in attività.