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L’associazione Lazzaretto e “una scelta non fatta a cuor leggero”

“Decliniamo ogni responsabilità sulla struttura di via Fiorini. Saranno i suoi abitanti e la sua assemblea ad operare e decidere in totale autonomia sull’uso della struttura”. Le ragioni in una lettera indirizzata al Comune.

05 Agosto 2017 - 12:11

Con una lettera indirizzata alla Giunta, l’Associazione culturale ‘Nuova Compagnia del Lazzaretto‘, “che ha gestito – si legge – in regolare convenzione fino al 6/10/2015 e, in attesa di un rinnovo mai giunto, ha continuato a gestire la struttura di proprietà comunale sita in via P. Fiorini 12 comunica che, a far data dal momento di invio della presente, declina qualsiasi responsabilità civile, sociale, politica e penale sulla struttura in questione. Informa inoltre che, detta struttura, è abitata oggi da circa 40 persone in massima parte titolari di protezione internazionale”.

Si spiega dunque: “Le ragioni di tale decisione sono da ricercarsi nella più volte sperimentata totale inaffidabilità e nella totale inadempienza ai propri obblighi dell’attuale giunta. Non si tratta di una scelta compiuta a cuor leggero.Nel corso degli anni abbiamo investito oltre 80.000 euro per autoricuperare una struttura abbandonata alla rovina e al degrado, struttura che il Comune aveva addirittura dimenticato di possedere; nel rispetto di ogni normativa abbiamo addirittura edificato ex novo e con tecniche innovative. Consapevoli di gestire un bene pubblico non abbiamo mai avanzato pretese di esclusività nell’uso dello spazio e ci siamo sempre rigorosamente attenuti agli impegni assunti in sede di stipula della convenzione. Abbiamo sempre, nell’interesse della città e delle persone, cercato confronto e avanzato proposte che spesso hanno significato efficace, anche se parziale, soluzione a evidenti problemi sociali (come ad esempio nel 2012 quando, in collaborazione con la dr.ssa Faccini e coi servizi sociali del quartiere S.Stefano, ospitammo per ben tre anni una famiglia con cinque minori).

Prosegue il testo: “Oggi però, nella verifica della totale incoerenza,contraddittorietà e incapacità di questa Giunta a relazionarsi con qualsiasi esperienza sociale autogestito, riteniamo non sussistano più le condizioni per continuare ad occuparci di una struttura pubblica. Non si può fare affidamento su assessori come Matteo Lepore che, davanti a centinaia di persone, ha affermato che la famosa lettera inviata al centro sociale xm 24, fosse solo un “atto tecnico dovuto ” e rivolto atutte le associazioni con una convenzione in scadenza, senza chiedersi perché la nostra Associazione, che ha una convenzione scaduta da quasi due anni, non abbia mai ricevuto nulla. Che dire di Rizzo Nervo che destina il fienile dei via Fantoni, da noi più volte richiesto per un progetto di terza accoglienza a favore dei rifugiati, a un progetto di riduzione del danno che non ha mai funzionato. Potremmo parlare del Capo di Gabinetto Montalto o dell’Ass, Gieri e dei ripetuti incontri avuti con loro su questioni nevralgiche della vita cittadina, incontri ai quali nessun seguito è stato dato. Nessuna parola sulla Gambarelli invece. A capo di un assessorato di enorme importanza per una città come Bologna e titolare, tra l’altro, della nostra convenzione, rimane, ad oltre un anno dal suo insediamento, un assessore che c’è ma non si vede”.

“Non ci conforta certo – si conclude la lettera – alzare lo sguardo, dalla nostra condizione, a quanto accade nel resto della città. La già citata, incresciosa situazione di XM, quanto accaduto al circolo Guernelli e tanto altro ci confermano l’assoluta inadeguatezza di questa Giunta. Per queste e altre ragioni, lo ribadiamo, decliniamo ogni responsabilità sulla struttura di via P. Fiorini. Saranno i suoi abitanti e la sua assemblea ad operare e decidere in totale autonomia sull’uso della struttura. Per quanto ci riguarda continueremo ad operare in città al fianco di tutti quelli che lottano per la giustizia sociale”.