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L’Alma Mater cede: in Università l’iniziativa sul pinkwashing israeliano

Dopo un primo “no”, il dibattito organizzato dagli Universitari contro l’apartheid (a cui è arrivato il sostegno dell’Assemblea antirazzista e di Noi Restiamo) si è svolto a Economia: “Prima, piccola vittoria. Ci riproveranno, perchè per l’Ateneo la nostra narrazione della questione palestinese rappresenta un problema”.

21 Febbraio 2019 - 11:29

“Dopo un secco no e la pronta risposta delle studentesse e degli studenti nel rivendicare lo spazio in università, Alma Mater retrocede di un passo e concede l’aula”. Così ieri gli Universitari contro l’apartheid israeliana hanno annunciato di aver conquistato la possibilità di tenere in un’aula dell’Università (la numero 21 di piazza Scaravilli 2, Facoltà di Economia) l’iniziativa sul pinkwashing israeliano inizialmente stoppata dall’Ateneo. “L’UniBo cede, noi no!”, ha scritto il collettivo su Facebook mentre si svolgeva il dibattito: “Ci hanno provato e ci riproverrano. Per UniBo la nostra narrazione della questione palestinese, libera da propaganda e stereotipi, rappresenta un problema. Quella di oggi (ieri, ndr) è una prima, piccola, vittoria: il prorettore non ha ritrattato le accuse che ci ha mosso due giorni fa, ma si è nascosto dietro cavilli burocratici. Sappiamo benissimo infatti che l’UniBo, pur sbandierando un’apparente imparzialità sulla questione palestinese, stringe accordi con chi ogni giorno opprime un’intera popolazione”.

“Vittoria degli studenti e le studentesse davanti all’infamia dell’UniBo”, ha commentato l’Assemblea antirazzista in Università, che di fronte all’aula negata aveva definito “gravissimo e vergognoso” l’atteggiamento dell’Ateneo, sottolineando: “L’Università di Bologna, che da sempre sappiamo sostenere progetti militari Israeliani e stipulare accordi con atenei israeliani, svela la sua vera faccia oltre i burocratismi e i tecnicismi schierandosi apertamente dalla parte dell’oppressione sionista”. Per sostenere gli Universitari contro l’apartheid, l’Assemblea antirazzista aveva anche deciso di spostare il laboratorio su genere, migrazioni e antirazzismo che era in programma per ieri sera in via Zamboni 38 (spostamento che poi, visto il passo indietro dell’Alma Mater, non si è più reso necessario).

Anche il collettivo Noi Restiamo, già colpito dalla censura dell’ateneo lo scorso novembre, sempre in occasione di un’iniziativa sulla Palestina, ha preso parte all’incontro degli studenti contro l’apartheid: “Siamo all’evento No to Pinkwashing di UCAI per parlare di pinkwashing israeliano e diritti lgbtqia+ nel mondo arabo. Raggiungeteci!”.