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Làbas: “Occupato appartamento Acer”

È in via Mascarella. Il collettivo: “Oggi comincia la campagna #iooccupo” per la “redistribuzione della ricchezza, la riappropriazione di reddito indiretto”, contro “la svendita del patrimonio pubblico”. Intanto il Comune fa sapere d’aver già sporto denuncia.

30 Settembre 2014 - 14:31

Occupazione #iodecido (foto fb Làbas)Oggi abbiamo deciso di occupare uno dei tanti alloggi Acer messi recentemente all’asta dall’ente regionale perché riteniamo inaccettabile che, mentre l’emergenza abitativa si acuisce sempre più, le istituzioni locali, Comune in primis, metta in vendita centinaia di immobili pubblici.

Gran parte delle case sono situate in condomini misti (con proprietà pubblica inferiore al 30%) e sono state messe in vendita con gli inquilini che abitano ancora al loro interno; chi non riuscirà a riscattare la propria casa la vedrà svendere senza la possibilità di avere voce in capitolo.

Dietro la scusa dello “svecchiare le abitazioni Acer” si nasconde in realtà la volontà di fare cassa e dismettere il patrimonio residenziale pubblico.

Per risolvere il problema abitativo sono al contrario necessari forti investimenti nell’edilizia residenziale pubblica e la valorizzazione del patrimonio pubblico inutilizzato. La risposta delle istituzioni, sia locali che nazionali, è invece fatta di tagli, dismissioni e politiche sempre più orientate verso il cosiddetto social housing in project financing che rispondono più alle esigenze speculative dei signori del mattone che alla necessità di trovare una soluzione all’emergenza.

Nel contesto in cui il pubblico non è in grado di dare risposte concrete, l’occupazione come pratica di riappropriazione e di autorecupero, rappresenta una risposta reale ed immediata al disagio abitativo. Contro le occupazioni l’art. 5 del Piano Casa di Lupi e Renzi, negando diritti basilari (come quello alla residenza o la possibilità di avere gli allacci di acqua, luce e gas), ha scagliato un duro attacco a tale pratica attraverso il tentativo di marginalizzare chi occupa per avere una casa.

In una città come Bologna dove il costo della vita per le famiglie e per i precari è in continua crescita e gli affitti, le tasse universitarie e i servizi agli studenti sono tra i più cari d’Italia, l’occupazione è una pratica di redistribuzione della ricchezza, di riappropriazione di reddito indiretto e di blocco della svendita del patrimonio pubblico.

Oggi comincia quindi la campagna #IOCCUPO. Oggi comincia la riappropriazione da parte di precari-e, famiglie, studentesse e studenti, migranti degli spazi della città che ci vengono negati o sotratti quotidianamente.

Invitiamo tutt* a visitare lo stabile occupato in via Mascarella 98 tutti i giorni dalle 15.00 alle 18.00 e durante tutte le iniziative dei prossimi giorni (guarda il programma completo).

Noi siamo #invendibili! #Bolognaisnotforsale

Làbas

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In giornata il Comune ha reso noto di aver già presentato denuncia a carico di Làbas: “Gli alloggi Acer sono per chi ne ha diritto”, ha commentato l’assessore alla Casa.