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La stretta sui veicoli inquinanti? Può aspettare

Nelle regioni del bacino padano (Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte) il blocco dei veicoli diesel Euro 4 slitta dall’1 ottobre 2020 all’1 gennaio 2021, con motivazioni legate al Covid-19. Aria Pesa: “Ingiustificabile la scelta, paradossale constatare tra le ragioni proprio gli effetti ‘positivi’ dell’emergenza sanitaria”.

13 Agosto 2020 - 16:14

Il blocco dei veicoli diesel Euro 4 nelle regioni del bacino padano (Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte) slitta dall’1 ottobre 2020 all’1 gennaio 2021. Lo hanno deciso gli assessori regionali all’Ambiente delle quattro Regioni, spiegando che il provvedimento è stato assunto in seguito alla proroga dell’emergenza Covid-19 fino al 15 ottobre, con la relativa “incertezza su quello che sarà il futuro soprattutto da un punto di vista economico”. Arriva in questo modo “l’ennesima proroga” nonostante “i livelli elevati di inquinamento dell’aria. Quali conseguenze avrà sulla salute delle persone?”, critica Aria Pesa. “Oltre tre anni fa, nel giugno 2017 durante il G7 Ambiente, i presidenti di Regione Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna insieme all’ex ministro Galletti, firmarono un accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano prevedendo, tra i diversi provvedimenti, il blocco della circolazione delle autovetture diesel fino all’Euro 4 a partire dal 1 ottobre 2018. Proprio ad ottobre 2018, la Regione Emilia-Romagna fece invece un passo indietro decidendo di rimandare il blocco a ottobre 2020. Il presidente Bonaccini si dichiarò allora soddisfatto per il ripensamento perchè in questo modo l’Emilia-Romagna si sarebbe allineata alle altre regioni padane che avevano già fatto dietrofront. Completò il quadro surreale il compiacimento dei consiglieri regionali della Lega Nord che considerarono il passo indietro come una propria vittoria politica etichettandolo come un ‘passo di buonsenso’. Oggi, vicini allo scadere del termine del 1 ottobre 2020, assistiamo ad una nuova ulteriore proroga a gennaio 2021 del blocco dei diesel Euro 4 che gli assessori regionali all’ambiente ridefiniscono come meno urgente proprio in ragione dell’emergenza sanitaria in corso: ‘Il primo effetto è che il lockdown ha portato ad una riduzione delle emissioni complessive e rispetto all’ordinario c’è stata una minore quantità di inquinanti immessi in atmosfera; ci sono anche le considerazioni sulla proroga dell’emergenza fino al 15 ottobre e l’incertezza di quello che sarà il futuro soprattutto dal punto di vista economico. Siamo in un periodo di crisi economica e di forti tensioni sociali. In autunno ci saranno sicuramente vincoli per l’utilizzo del trasporto pubblico locale, legati anche a norme sul distanziamento e alla tutela sanitaria, per i quali sarà più complicato evitare gli spostamenti su mezzi privati. Inoltre, la persistenza dello smartworking, che ridurrà la mobilità dei lavoratori, sta producendo dati interessanti sul piano ambientale che stiamo analizzando’. Con grande amarezza denunciamo l’ingiustificabile scelta di tardare ulteriormente l’applicazione di provvedimenti contro l’inquinamento dell’aria assunti ormai oltre tre anni fa. E’ paradossale e molto grave constatare tra le ragioni di questo rinvio proprio gli effetti ‘positivi’ dell’emergenza sanitaria in corso che, a nostro parere, dovrebbe invece togliere ogni dubbio o riserva nelle decisioni che riguardano la tutela della salute da ogni minaccia tra le quali anche i livelli elevati di inquinanti prodotti dal traffico veicolare”.