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“La storia è conflitto”, in via Avesella un nuovo Archivio dei movimenti

Nasce un progetto di “memoria collettiva” in un luogo che “da cinquant’anni è teatro delle attività di collettivi, comitati, associazioni e periodici della sinistra extraparlamentare”. Domani inaugurazione e tavola rotonda con CentroDoc “Lorusso-Giuliani”, Archivio “Marco Pezzi” e Zapruder. Aperta anche una campagna di crowdfunding per raccogliere fondi a sostegno dell’iniziativa.

06 Ottobre 2020 - 13:54

Dalla produzione di conflitto sociale, per lunghi decenni, alla costruzione di memoria collettiva: a Bologna nasce l’Archivio dei Movimenti “Via Avesella”, al civico 5/a di quella strada, già sede de ‘il manifesto’, di Lotta Continua e poi dell’Autonomia. “Da cinquant’anni teatro delle attività di collettivi, comitati, associazioni e periodici della sinistra extraparlamentare”, è la presentazione del progetto, i locali di via Avesella 5/a “si trasformano in un archivio aperto alle attività di ricercatori e militanti desiderosi di consultare ed utilizzare i testi, i documenti, i materiali grafici e fotografici raccolti in anni e anni nelle stanze della storica sede. Via Avesella si trasforma in archivio per costituirsi in memoria collettiva, strumento necessario alla preservazione di una storia passata e alla costruzione di una futura. La necessità dell’estensione della pratica della conservazione della propria memoria storica si deve accompagnare a quella dell’auto-narrazione dal basso degli eventi e delle stagioni che hanno politicamente scosso la città di Bologna e non solo”.

L’inaugurazione dell’archivio è prevista per domani alle 18 con un’iniziativa a cui parteciperanno il Centro di documentazione dei movimenti “Francesco Lorusso – Carlo Giuliani” – Vag61, l’Archivio della nuova sinistra “Marco Pezzi” e Zapruder – Storie in movimento. Questa la traccia su sui si svilupperà l’incontro: “Come hanno dimostrato le fortissime mobilitazioni di Black Lives Matter negli Stati Uniti e la loro eco in Europa – basti pensare al caso delle statue abbattute – la storia è e sarà sempre un terreno di conflitto in cui è necessario battersi. Per costruire un discorso di cui armarsi politicamente crediamo che sia fondamentale la pratica dell’archiviazione come quella della produzione storiografica. Vogliamo inaugurare il nuovo Archivio dei Movimenti Sociali ‘Via Avesella’ interrogandoci proprio sul ruolo degli archivi, ed in particolare degli archivi di movimento, in questo scontro. Come luoghi storicamente deputati all’’ordinamento’ possono muoversi in direzione contraria all’ordine prestabilito? Come gli archivi di movimento possono muoversi per contribuire nella maniera più efficace alla creazione di un discorso storico dal basso che possa essere di supporto ai movimenti sociali dell’oggi? Come il loro ruolo può andare a contrapporsi all”archivistica istituzionale’?”.

Di nuovo dalla presentazione del nuovo progetto: “Da più di cinquant’anni i locali di via Avesella 5/A ospitano le attività politiche di collettivi, gruppi, comitati, associazioni antagoniste ed extraparlamentari. Moltissime delle personalità e realtà più importanti del mondo culturale bolognese underground e politicamente schierato hanno attraversato i suoi spazi nel corso degli anni. Sede locale del manifesto, poi di Lotta Continua, poi dell’Autonomia dai primi anni Ottanta fino ad oggi, dire Via Avesella significa immediatamente volgere lo sguardo ad uno dei più importanti luoghi del conflitto sociale in città. Nel tempo si sono accumulati all’interno dei locali di questa stradina – a pochi passi dalla centralissima via Indipendenza – innumerevoli materiali e testimonianze sui cicli di lotta degli ultimi decenni. Documenti che raccontano dell’eredità del 1968 a Bologna come dell’esplosione di conflitto cittadina del 1977 con i fatti dell’11 marzo, delle prime lotte antinucleariste e sul terreno dell’ecologia politica, delle lotte femministe e di genere e di quelle per il diritto alla casa, delle prime lotte migranti in città fino ai movimenti nella logistica e ai conflitti studenteschi. Documenti, manifesti, fanzine, volantini, libri, materiale fotografico e audiovisivo che costituiscono un enorme patrimonio storico, che offrono un racconto dal basso di una parte decisiva e incancellabile di storia e memoria della città e del paese, che contribuiscono a costruire un importante punto di vista nel racconto di ciò che è stato, contro ogni oblio. L’idea dell’Archivio Via Avesella è quella di dare respiro pubblico a questi materiali, utili sia alla ricerca storica che all’elaborazione teorica e pratica militante, permettendovi l’accesso libero e gratuito. Accesso che vogliamo rendere il prima possibile non solo fisico, ma anche digitale. Si tratta di un lavoro rilevante, ma necessario nella prospettiva in cui la memoria delle lotte di ieri non vada persa, bensì possa diventare carburante decisivo per le mobilitazioni sociali di oggi e di domani”.

In vista dell’apertura dell’archivio, è stata lanciata anche una campagna di crowdfunding. Questo perchè “per valorizzare al meglio l’enorme patrimonio storico custodito nei locali di via Avesella 5/a- spiegano i promotori del progetto- abbiamo bisogno di: mobili, scaffali, mensole per la sistemazione dei libri e dei documenti d’archivio; fondi per sostenere l’attrezzatura telematica (server e dominio sito internet); fondi per l’affitto dei locali che ospitano e ospiteranno l’archivio; schedari, faldoni e altro materiale di cancelleria; raccoglitori grandi e piccoli ad anelli per i manifesti; pc, stampanti, scanner per la progressiva digitalizzazione dei materiali. Inoltre, nello spirito di poter via via sempre più restituire all’esterno i materiali del’archivio, vogliamo realizzare una sala dibatitti e proiezioni all’interno della sala principale dei locali di via Avesella 5/A. Per questo necessitiamo di finanziare l’acquisto di proiettore, sedie, e tavoli per l’allestimento”.