“Si parte e si torna insieme”. Il Cua segnala il disegno del fumettista per i tre arrestati, tra di loro uno studente dell’Alma Mater, dopo la manifestazione antifascista di Piacenza dello scorso 10 febbraio.
“Segnaliamo e condividiamo con piacere ed orgoglio questo messaggio di solidarietà per gli arrestati di Piacenza che ci arriva da ZeroCalcare”, ovvero l’immagine ripubblicata in questa pagina. E’ il messaggio diffuso dal Cua, che ricostruisce: “Da oltre 10 giorni Lorenzo, per tutti noi DB, Giorgio e Moustafà sono rinchiusi nel carcere di Piacenza. Rinchiusi perché il 10 febbraio, insieme a migliaia di persone, si sono battute resistendo alle cariche della polizia, per dire che non siamo più disposti a lasciare spazio nelle nostre città alle formazioni neo-fasciste. Si sono battuti con coraggio e determinazione mentre nelle stesse ore, a Macerata, oltre 30.000 persone attraversavano la città per dire che non permetteremo che la connivenza delle istituzioni con i fascisti possa armare la mano di futuri terroristi-razzisti come Traini”.
Scrive ancora il Cua: “DB è stato arrestato a Bologna venerdì 16 febbraio. E’ stato arrestato mentre in città a migliaia, almeno 5.000, ci siamo mobilitati per impedire il comizio dello stragista Fiore in piazza Galvani. A seguito di queste manifestazioni non è mancato il triste e noioso rituale delle condanne istituzionali. Oggi veniamo chiamati delinquenti o teppisti. E’ da un secolo che gli antifascisti vengono definiti banditen. Ce ne compiacciamo, vuol dire che siamo nel giusto e nel vero! D’altronde se in Italia c’è un sistema che legittima organizzazioni politiche che si promettono di “stuprare studentesse ebree, mettere al rogo donne africane e comuniste, appendere ai pali della luce ragazzi nordafricani, ricolonizzare la libia” (solo per citare alcune porcate) il problema è del suddetto sistema, e francamente ci inorgoglisce esserne definiti delinquenti. Non diciamo quindi che la storia ci assolverà, perché la Storia ci da già ragione, a noi e alla stragrande maggioranza della nostra città schierata al fianco dell’antifascismo militante. DB, nostro compagno, da sempre attivo nelle lotte del mondo della formazione, è uno studente come noi. Uno studente che per mantenersi gli studi e pagare le tasse universitarie lavora come fattorino per Just Eat. Una condizione, quella di studente-lavoratore, che conosciamo in tanti, in troppi. Quella condizione fatta di precarietà, di ritmi avvilenti e di continue corse tra lezioni, lavoro e studio forsennato per preparare in tempo l’esame, pena la perdita della borsa di studio. Proprio quella condizione di precarietà che con semplicità e naturalezza racconta nei suoi fumetti ZeroCalcare. Quei fumetti di cui ci siamo follemente innamorati in questi anni, perché semplicemente in quei fumetti riconosciamo le nostre vite. Db, Giorgio e Moustafà. Uno studente-lavoratore, un cuoco e un magazziniere. Che lo sappiano i vari Salvini, Minniti, Renzi o Aitini (chi?). Sono questi i ‘figli di papà’ che il 4 marzo, restando a casa, e, nei giorni successivi, tornando a riempire le piazze vi cacceranno a calci in culo. Grazie a ZeroCalcare. Db, Giorgio e Moustafà liberi subito!”.