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La schedatura per strada delle/gli adolescenti: “È prevenzione”

In centro Polizia e Carabinieri fotografano volti e documenti di ragazze/i minorenni: nuove frontiere securitarie nell’approccio alla vita notturna cittadina. I collettivi universitari, inoltre, segnalano che nella notte tra sabato e domenica si è verificato un violento intervento delle forze dell’ordine in piazza Scaravilli.

21 Febbraio 2022 - 18:18

Fine settimana, centro di Bologna, adolescenti schedate/i in massa da agenti di Polizia e Carabinieri che le/li fotografano con in mano i documenti. Senza specifiche motivazioni, se non quelle di un controllo preventivo. Un particolare importante: è tutto vero, tanto da essere confermato dal questore. Scene di questo tipo si sono susseguite negli ultimi giorni e hanno cominciato a rimbalzare sui social, anche per iniziativa di genitori allarmati. Di segnalazioni simile non ce ne sono state certo poche, se alla fine la situazione è stata portata all’attenzione della stampa da un gruppo di consigliere/i comunali di maggioranza. Le quali, oggi, sono state/i invitate/i ad un incontro dal questore Isabella Fusiello, che non ha affatto smentito gli episodi citati. Basta leggere quanto dichiarato da Mattia Santori, uno dei consiglieri comunali in questione, che è anche delegato del sindaco alle Politiche giovanili. “La parola d’ordine è prevenzione”, ha affermato Santori dopo la riunione in Questura: “Ci è stato spiegato che la mala-movida si sviluppa con flussi di giovanissimi che arrivano dalle periferie e dai Comuni limitrofi. Prima partono dalle piazze centrali nel pomeriggio, poi pian piano si spostano verso la zona universitaria”. Ma “non essendo facile e quasi pericoloso arrivare a fare un riconoscimento nel pieno della movida, questa operazione viene fatta in precedenza”, ha detto ancora il consigliere eletto con il Pd e volto noto delle Sardine, definendo “molto proficuo” l’incontro e aggiungendo: “Quello che abbiamo chiesto noi è di stare molto attenti, ad avere una sensibilità, perchè ci si sta interfacciando con dei minorenni e con famiglie che sentano poi dal ragazzino dell’avvenuta identificazione”. Ma sembra che questa attività, ha anche affermato Santori, “abbia svolto una funzione di deterrenza oltre che di raccolta dati. La stessa Questura ritiene che l’operazione è e deve essere temporanea”. In una successiva dichiarazione collettiva, le/i consigliere/i hanno poi ribadito le proprie “preoccupazioni” e sottolineato che “deve essere fatto il massimo sforzo per evitare incomprensioni e timori da parte dei ragazzi, soprattutto minorenni, che si trovano ad essere identificati”. Da Lega e Fdi, intanto, puntuale plauso per l’operato delle forze di polizia.

Ma le identificazioni preventive delle/gli adolescenti non sono l’unico brutto segnale arrivato negli ultimi giorni sulla gestione della vita serale da parte delle forze dell’ordine. “Nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 00:30, è successo un gravissimo episodio di sopruso da parte delle forze dell’ordine in zona universitaria”, racconta il Cua: “In un tranquillo sabato sera, le forze di polizia irrompono in piazza Scaravilli per identificare le persone presenti. Con aggressività e sadismo, un noto elemento della polizia inizia ad indicare persone a caso sostenendo di voler procedere con degli arresti, senza alcuna motivazione. Evidentemente la vecchia retorica sulla ‘malamovida’ e la zona universitaria che, ciclicamente, si ripropone uguale a sé stessa da vent’anni, genera in alcuni appartenenti alle forze dell’ordine la sensazione di potersi comportare come sceriffi nel Far West. Di fronte infatti a una piazza che si è stretta a difesa di questo sopruso, si è scatenata una furia da parte delle forze dell’ordine presenti sul posto, che hanno iniziato a insultare e addirittura minacciare puntando in faccia spray al peperoncino. Gli agenti, non soddisfatti, hanno inseguito la folla su via Zamboni, continuando a spingere e a strattonare, fino ad arrivare a dare senza alcun motivo un pugno in faccia a una ragazza. Sabato sera è stato superato un limite, e questa cosa non dovrà più ripetersi.Per questo domani, martedì 22 febbraio, è convocata in piazza Scaravilli alle ore 11 una conferenza stampa per denunciare pubblicamente quanto avvenuto. Verranno presentati video e foto di quanto avvenuto e presentate testimonianze dirette”.

Lo stesso episodio è riferito anche da Cambiare Rotta: “Sabato sera è accaduto un grave episodio in piazza Scaravilli. La polizia è giunta nella piazza per multare e sequestrare gli strumenti di alcuni ragazzi che suonavano, alle proteste di chi era lì vicino e si stava semplicemente godendo la serata la polizia ha reagito chiedendo a tutti i documenti e usando la forza, giungendo fino a tirare un pugno in pieno volto ad una ragazza! Esprimiamo massima solidarietà alla ragazza colpita ed ai ragazzi identificati e multati. Questo è il vero volto del decoro e della riqualificazione targata Pd, perseguita senza scrupoli prima da Merola ed ora da Lepore con l’intento di demandare la gestione della zona universitaria alla polizia per reprimere sistematicamente la socialità facendo diventare la normalità la presenza delle forze dell’ordine. Polizia e digos non sono utilizzati solo dal Comune ma anche dall’Unibo che li sfrutta come longa manus in zona universitaria per gestire i rapporti con le organizzazioni studentesche che alzano la testa. Tutto questo mentre l’università continua a stringere relazioni con privati, a raccattare grandi finanziamenti usati per piegare sempre di più le nostre vite e i programmi di studio agli interessi delle aziende. Non possiamo accettare che il Pd e l’Unibo trasformino la nostra città in una vetrina militarizzata che chiude le porte agli studenti e affida il dialogo alla stretta repressiva della polizia politica, mentre per i privati le porte invece sono sempre aperte. Noi non ci stiamo, la nostra lotta colpo su colpo butterà giù questo modello di città ed università”.