Ambientalisti contro la scelta di prorogare le previsioni dei vecchi piani urbanistici dei comuni non ancora applicate: “Serve un’inversione a U”.
L’Emilia-Romagna è quinta in Italia per consumo di suolo e la situazione rischia di peggiorare. Lo hanno spiegato diverse realtà ambientaliste, tra cui Fridays for Future, Extintion Rebellion, Ex Caserma Mazzoni Bene Comune, Aria pesa, UTR-Ecologia politica, Rigenerazione No speculazione, che stamattina in presidio all’ingresso della Regione in viale Aldo Moro hanno composto per terra la scritta “Basta cemento”.
Nel mirino la scelta di prorogare le previsioni dei vecchi piani urbanistici dei comuni non ancora applicate, che “non farà altro che aumentare la cementificazione del territorio. Crediamo che alle grandi rivoluzioni green annunciate debbono conseguire le azioni, non basta la simbologia: questo vale per la Regione ma anche per il Comune di Bologna. Noi vogliamo combattere per uno sviluppo sostenibile di questa città e non appunto essere piegati alle logiche speculative e del profitto”. Infatti, “si può far ripartire l’edilizia ad esempio recuperando gli sfitti, recuperando gli spazi abbandonati senza aumentare le volumetrie senza consumare suolo e senza tagliare centinaia e centinaia di alberi come previsto da alcuni di questi progetti”.
Secondo gli attivisti serve invece “un’inversione a U, andare in direzione completamente diversa da quella in cui siamo andati fino ad adesso. Quindi basta consumo di suolo, basta autostrade in mezzo alla citta’, basta progetti urbanistici dentro i parchi e dentro i boschi urbani”.
La Regione un anno fa aveva dichiarato l’emergenza climatica ecologica, ricordano, “allora noi ci chiediamo che senso ha se poi si vota una legge sul consumo del suolo comunque controversa. Non si affronta la complessita’ della situazione, ma si decide di agire nel modo più semplice ovvero quello di prorogare la sospensione della legge che ricordiamo ha come obiettivo il consumo di suolo zero”.
I manifestanti si sono dati appuntamento al 13 settembre, per un’assemblea cittadina “aperta alla cittadinanza che ha l’obiettivo di riportare il tema dei micro-conflitti ambientali al centro dell’agenda politica dei nostri decisori, soprattutto in vista della campagna elettorale per le comunali”.