Ieri in Liber Paradisus presidio dei medici che chiedono di sbloccare le graduatorie per l’accesso alle specializzazioni: “Questa incertezza non colpisce solo noi, ma soprattutto i nostri pazienti e la loro possibilità di accesso a una salute degna e per tutti”. Al fianco dei medici Assemblea per la salute del territorio e Laboratorio salute popolare.
Ieri in piazza Liber Paradísus “un centinaio di ‘camici grigi’ (medici in stallo sul loro percorso formativo) hanno manifestato la loro indignazione per la negligenza che il ministro dell’Università e della ricerca, durante l’emergenza sanitaria, ha dimostrato nella gestione del concorso per le scuole di specializzazione”, racconta Materia Grigia: “L’imbuto formativo post laurea è una condizione con cui i medici neo abilitati si devono scontrare tutti gli anni, ma nel 2020 questa situazione è diventata assurda! Da tre mesi aspettiamo queste assegnazioni, nel frattempo viviamo di precarietà e insicurezza del nostro futuro, consapevoli che questa incertezza non colpisce solo noi professionisti, ma soprattutto i nostri pazienti e la loro possibilità di accesso a una salute degna e per tutti”.
Ad aprile “uno dei problemi alla base della palese crisi sanitaria era evidente: i continui tagli alla formazione medica e la mancanza di investimenti nelle strutture sanitarie- spiegano i medici- hanno prodotto un imbuto formativo che da molti anni non permette a tanti medici di diventare specialisti o medici di medicina generale creando un vero e proprio buco di professionisti. L’incapacità del ministero dell’Università e della Ricerca nel rispondere alle esigenze medico-sanitarie è dimostrata dalla totale assenza di una programmazione e ha contribuito al baratro in cui si trova il servizio sanitario pubblico. Con ritardo rispetto la data fissata nelle precedenti gazzette ufficiali, il 22 settembre ci siamo sottoposti (come accade dal 2014) al concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione e dal 5 Ottobre attendiamo una graduatoria definitiva, cui conseguiranno assegnazioni e presa di servizio. L’incapacità del ministero dell’Università e della Ricerca nel creare un bando inattaccabile ha causato ricorsi e lo stallo formativo di 24000 medici. Gli stessi medici nel frattempo hanno continuato a coprire incarichi cruciali sul territorio, nelle cliniche private convenzionate e talvolta anche negli ospedali. Questi ruoli dovrebbero essere ricoperti da quegli specialisti che lo stato non riesce a formare, non da medici non ottimamente formati e con contratti precari. Il 3 dicembre c’è stata l’ultima proroga al 15, ma noi non ne possiamo più! Se dobbiamo entrare in servizio a inizio gennaio, come possiamo organizzarci con gli spostamenti se finiamo a migliaia di chilometri di distanza, con la disdetta dei contratti con cui ora stiamo cercando di offrire le nostre capacità ai nostri pazienti? Questa situazione è ingiustificabile! Chi l’ha creata sta peccando di grave negligenza, deve prendersi le sue responsabilità e togliersi dai piedi per evidente incapacità! Non vogliamo che si ripeta mai più una gestione del genere e chi l’ha creata deve ammettere i suoi limiti e farsi da parte! La nostra formazione incide direttamente sulla salute di tutti. Insieme a tante piazze in Italia, anche a Bologna abbiamo deciso di alzare la testa e far emergere questa incredibile farsa!”.
Per questi motivi “il nostro percorso non finisce oggi, ci organizzeremo- scrive Materia Grigia- per nuove iniziative per continuare a far sentire la nostra voce, sabato 12 dicembre scenderemo in piazza a Bologna insieme a quei cittadini e quelle realtà che partecipano da mesi al percorso dell’assemblea per la Salute del Territorio, per creare una marea di bisogni riguardanti la salute da portare alle orecchie dei ricchissimi dirigenti sanitari che invece sembrano solo preoccupati dei profitti e del pari in bilancio. La misura è colma e intendiamo portare avanti queste rivendicazioni anche in maniera più incisiva eventualmente proclamando uno sciopero dei camici grigi nelle prossime settimane insieme ai sindacati che ci vorranno sostenere nella tutela nostra e del Servizio sanitario nazionale”.
Anche l’Assemblea per la salute del territorio ha supportato la manifestazione dei camici grigi. “In piazza con i medici in attesa delle pubblicazioni delle graduatorie per le specialistiche in difesa del servizio sanitario e ricordando che la formazione e il trattamento riservato ai lavoratori della salute incide direttamente sulla qualità delle cure offerte ai cittadini”. E il Laboratorio salute popolare: “Solidarietà alle migliaia di medic* in attesa di entrare in Scuola di specializzazione che si ritrovano, ancora una volta, a dover subire le assurde scelte e gli ingiustificabili ritardi di un Ministero incapace di rispondere alle esigenze medico-sanitarie del Paese.