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“La nostra normalità è la fine della dittatura di Erdogan” [audio]

La terza manifestazione di oggi in piazza Nettuno chiede la liberazione dei prigionieri politici in Turchia e la fine dei bombardamenti su Rojava e Kurdistan Iracheno e esprime solidarietà a Eddi, la combattente internazionalista Ypj sottoposta a sorveglianza speciale dalla Procura di Torino.

27 Giugno 2020 - 20:20

“Durante la pandemia l’infame regime dittatoriale di Erdogan non si è fermato: sono migliaia i prigionieri politici in Turchia, sindaci, assessori e attivisti che sostengono il popolo e la rivoluzione curda. Sono centinaia le bombe cadute sulle teste di chi lotta per una società rivoluzionaria, ma che malgrado ciò continua a combattere per la libertà”. Lo spiegano i manifestanti che, come in molte altre città italiane, hanno protestato in piazza Nettuno dopo B-Side Pride e presidio per la Palestina,  “contro quello che è successo negli scorsi mesi e ciò che sta succedendo in Turchia, in Rojava e nel Kurdistan iracheno”.

“Siamo in piazza oggi – proseguono – con ancora più rabbia di quando iniziò l’invasione turca nei territori della Siria confederale del Nord e dell’Est: portiamo con noi la rabbia di tutte e tutti i compagni caduti in questi mesi, di quelli che stanno continuando a resistere, di chi in Italia viene definita individuo socialmente pericoloso come Eddi, che ha combattuto a fianco delle Ypj e che ora è sotto sorveglianza speciale e a cui diamo tutta la nostra solidarietà. Abbiamo ancora più rabbie perché è di solo poche settimane fa la notizia dell’inizio dei bombardamenti turchi nel Kurdistan iracheno, mentre continuano quelli  in Rojava. E abbiamo ancora più rabbia per le compagne cadute tre giorni fa a seguito di un bombardamento in una piccola città vicino Kobane: donne, attiviste e rivoluzionarie! Oggi credo sia doveroso essere in piazza, per gridare ad alta voce che noi non ci stiamo, che la normalità  a cui alcuni auspicano si ritorni è ciò contro cui dobbiamo lottare. La nostra normalità non è un’Europa che finanzia la Turchia: è la fine del regime dittatoriale di Erdogan e di ogni altro regime dittatoriale nel mondo. Il nostro mondo che verrà lo costruiamo da oggi, stando insieme in piazza e dando la nostra solidarietà a tutti quelli che continuano a lottare in Turchia, in Rojava, in America e in tutto il mondo”.

> Ascolta l’audio raccolto in piazza: