Opinioni

“La cultura è trasformazione”, il programma di Embè

Le iniziative in programma per l’estate ed un contributo al dibattito sul “cantiere di idee” in corso sulla stampa cittadina.

19 Giugno 2010 - 19:25

Immag0264In tempo di crisi economica, quando le risorse sembrerebbero scarseggiare, occuparsi di “politica culturale” potrebbe apparire superfluo se non addirittura volgare. Ma il mondo dell’economia e del lavoro, la configurazione produttiva dei territori negli ultimi trent’anni sono profondamente cambiati. E allora diventa necessario capire il senso di queste trasformazioni. Qualche decennio fa la politica culturale era un orpello, un lusso che solo le regioni più ricche potevano permettersi. Era una conseguenza della produzione di ricchezza. Oggi, proprio a causa di questi cambiamenti, il rapporto tra cultura e produzione di ricchezza si è invertito. L’arte, i saperi, le competenze, quello che nel gergo degli economisti è chiamato – a seconda della prospettiva – capitale umano o culturale, simbolico o ancora cognitivo, sono diventati la condizione principale della crescita economica. Viviamo nell’era dell’economia della conoscenza, della produzione immateriale e Bologna se non vuole perdere terreno, deve accettare la sfida a questo livello.
La spesa in “attività culturali” non può più essere inscritta tra i costi, piuttosto deve essere considerata un investimento produttivo a tutti gli effetti. Investire strategicamente nella produzione culturale significa andare oltre i “grandi eventi”, magari underground e riconosciuti a livello internazionale. Significa andare oltre la ‘bolognesità’ troppo spesso richiamata come valore culturale che ci salverà. Significa piuttosto, guardare a fondo dentro la città, scoprirne il tessuto creativo e ricco di competenze, fatto di forme di auto-organizzazione, associazionismo e imprese autonome che la costruiscono; di cooperazione e di relazioni che la rendono viva ogni giorno ed ogni notte. Si tratta di intendere la cultura come un elemento di mutazione continua, che cambia lo stato delle cose dentro la città. Che prova a scuotere la decadenza che scellerate decisioni politiche vorrebbero imporci. Lo fa rompendo quotidianamente quel meccanismo gentile dove tutto è ordinato, perimetrato, concesso, silenzioso e  controllabile.
Bisogna trasformare il futuro di questa città. Immaginare vie d’uscita nuove e praticabili dalla crisi economica, sociale e politica che stiamo vivendo. Non si tratta solo di un problema economico o di ordine pubblico. Qui la questione riguarda in maniera più generale, la possibilità che un’importante e produttiva porzione di città ha d’incidere sul futuro.
Non possiamo più vedere una contrapposizione tra politica culturale e politiche del welfare. Un welfare all’altezza dei tempi dovrebbe, da una parte, garantire l’accesso alla cultura, a cinema, teatri e musei, dall’altra prevedere forme di reddito – già del resto diffuse in tutta Europa e indispensabili per tutelare dalla precarietà – e di riconoscimento economico e sociale in grado di valorizzare l’autonomia e le competenze di tutte quelle figure produttive che, tra mille difficoltà, a Bologna continuano a mettersi in gioco.
Non si può più parlare di cultura senza riconoscere il valore delle relazioni, degli incontri, degli affetti come elementi indispensabili per la creazione di quelle che Roberto Grandi ha chiamato “città creative”. Investire in produzione culturale e quindi immateriale significa anche garantire quel desiderio diffuso di stare insieme e vivere la città, di esprimersi negli spazi pubblici, nelle piazze e nelle strade.
Bologna possiede un bacino enorme di competenze e professionalità nel campo della cultura, dell’arte, dei saperi che difficilmente oggi vengono riconosciute. Il ridimensionamento del tradizionale cartellone estivo (il Bé, Bologna estate) è purtroppo solo l’ultimo episodio di una politica culturale – ma potremmo dire a questo punto economica o di sviluppo – che non guarda al futuro. Questa città è ricca di un desiderio di stare insieme, di creare reti, cooperazione, autoimpresa, a cui non viene dato riconoscimento economico e che viene continuamente mortificato da un clima cittadino ostile spietatamente promosso dai comitati di quartiere e che spesso raccoglie consensi anche dentro le istituzioni, dall’Università al Comune.
In un contesto simile ci sembra doveroso portare alla ribalta e rendere visibile quelle realtà urbane fatte di associazioni, studenti, artisti singoli o raccolti in collettivi, piccoli luoghi, che ogni giorno propongono dibattiti, mostre, concerti, producono cultura e accrescono l’appeal di Bologna senza il minimo sostegno o riconoscimento da parte dell’Istituzione, quando non vengono addirittura ostacolati. Ci sembra doveroso fare in modo che la voglia di vivere la città e di godere delle sue possibilità, abbia opportunità concrete di esprimersi. Pensiamo di farlo proponendo una rassegna di eventi culturali, che incentivino competenze e saperi, creatività ed intraprendenza, socialità e relazioni, per una società sempre più libera e indipendente. Un po’ polemicamente – è vero, bisogna riconoscerlo – l’abbiamo chiamata “Embé?” ironico détournement del Bé! Semplicemente per dire: “Embé? Quale futuro per la nostra città?”.

> GLI APPUNTAMENTI DI EMBE’:

Giovedì 17 Giugno c/o Baraccano
Baraccano Still Alive presenta XTRA-TERRAS

Venerdì 18 Giugno ore 19 c/o Blogos-Casalecchio
Sottosuono Lab

Domenica 20 Giugno c/o Bartleby
Concordanze in concerto

Venerdì 25 Giugno c/o Bartleby
Work It Sow It – Alive Lab workshop

Sabato 26 Giugno c/o Tpo
Compleanno della rivista autoprodotta BURP! Deliri grafico intestinali

DOMENICA 27 GIUGNO C/O PIAZZA SAN FRANCESCO
EMBè – Bologna Estate Do It Yourself

Mercoledì 30 Giugno zona universitaria
Bartleby presenta Work It Show It & Bartleby’s Jazz Explosion

Giovedì 1 Luglio c/o Baraccano
Baraccano Still Alive presenta NO MORE TROUBLE

Venerdì 2 e Sabato 3 Luglio c/o Giardino G.Fava, via Milazzo 33
“Fresh on the Grass” Hip Hop jam – 2a edizione

Sabato 3 e Domenica 4 Luglio dalle ore 16 c/o Blogos-Casalecchio
ADDIO ALLE ARTI! Bologna capitale della cultura o cultura del capitale?
assemblee, tavole rotonde, concerti, mostre, proiezioni, performances

MARTEDI’ 6 LUGLIO C/O Zona Universitaria
EMBè – Bologna Estate Do It Yourself

GIOVEDI’ 8 LUGLIO C/O PIAZZA SANTO STEFANO
EMBè – Bologna Estate Do It Yourself

Giovedì 8 Luglio c/o Baraccano
Baraccano Still Alive presenta POLLY POCKET CLUB

Giovedì 15 Luglio c/o Baraccano:
Baraccano Still Alive presenta CONCORDANZE

Tutti i giorni dall’8 giugno al 31 Luglio
La FARM approda al Porto ritrovato
Al Parco 11 Settembre (Ex Manifattura Tabacchi)
Concerti, cinema, teatro, workshops, letteratura, laboratori per bambini, ricchi aperitivi, pranzi e cene

Calendario in costruzione permanente

> Mail: embe.bologna@gmail.com