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Ivg, il Sant’Orsola ammette: obiettori “un problema concreto”

Sono calati dal 70% al 65%, un numero “ancora critico” per il direttore di Ginecologia del Policlinico, che ha parlato ieri della ripresa del servizio, oggi attivo solo al Maggiore. Inoltre, “da settembre inizierà l’attività ambulatoriale di utilizzo della Ru486”.

12 Giugno 2020 - 11:28

Dal lockdown l’interruzione volontaria di gravidanza chirurgica è stata possibile in città solo all’Ospedale Maggiore, per quanto l’Ausl assicuri che non ci siano stato criticità. A breve potrebbe finalmente riprendere anche al Sant’Orsola, stando a quanto riferito ieri  in Commissione sanità a Palazzo d’Accursio dal direttore di Ginecologia del Policlinico. Ciò sarebbe reso possibile anche da un modesto calo del numero dei medici obiettori, da tempo sopra le medie regionali al Policlinico. Sono scesi dal 70% al 65%, un numero che il direttore ammette essere “ancora critico”, dopo “un periodo in cui eravamo molto pochi. Questo è un problema concreto”.

Per quanto riguarda invece l’Ivg farmacologica (il 62% dei casi nel primo trimestre di gravidanza),  in commissione il Policlinico ha annunciato che “da settembre inizierà l’attività ambulatoriale di utilizzo della Ru486”.