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“Italia e Europa complici”, migliaia in corteo contro Erdogan [foto+audio+video]

Grande partecipazione nella giornata di mobilitazione globale a sostegno della Rivoluzione nella Siria del Nord. Striscione da Palazzo d’Accursio, scritte su una filiale di Intesa Sanpaolo, nuovamente tracciato il murale sui muri del 36. Facebook oscura la pagina del documentario ‘Binxet’, che ospitava frequenti aggiornamenti sui combattimenti.

12 Ottobre 2019 - 21:20

“Basta accordi militari! L’Italia è il terzo partner militare per la Turchia, anche gli elicotteri dispiegati dalle forze armate sono in coproduzione con il gruppo Leonardo. E l’accordo sui migranti, che chiude la rotta balcanica, va fermato. È ipocrita dare sei miliardi a Erdogan, che causano difficoltà, quando non morte, per chi chiede asilo, e vittime nella confederazione della Siria del Nord! Basta complicità!”. Sono alcune delle principali rivendicazioni gridate dalle migliaia di manifestanti che oggi pomeriggio hanno nuovamente sfilato nel centro città in solidarietà alle popolazioni del Rojava da giorni sotto attacco, nella giornata di mobilitazione globale che ha visto proteste in contemporanea in molte città in Italia e nel mondo.

Il corteo è partito intorno alle 16 da piazza del Nettuno, per percorrere piazza Maggiore, via Rizzoli, via Indipendenza, viale Masini, viale Berti Pichat, piazza di porta San Donato, via Zamboni, via Petroni, via San Vitale, per tornare infine in via Rizzoli e concludersi dove era partito, in piazza del Nettuno. Un lungo striscione con i colori confederali e lo slogan “Rise Up for Rojava” è stato srotolato dalla Torre dell’Orologio di Palazzo d’Accursio, mentre sulla filiale di Intesa Sanpaolo – Carisbo di via Rizzoli sono apparse le scritte “Erdogan assassino” e “Basta accordi con la Turchia”. In via Zamboni 36 è stato nuovamente tracciato il murale cancellato ieri sui muri della biblioteca di discipline umanistiche: “I muri della zona universitaria tornano a parlare – dicono gli attivisti – siamo diametralmente opposti all’idea che l’università ha di come dovrebbero essere i muri della zona universitaria, e siamo irriducibili, continueremo a farli parlare delle lotte”.

Ha detto un’attivista di Rete Jin: “La rivoluzione del Rojava è l’unica esperimento in cui le donne si autodeterminano. Erdogan vuole distruggere questa realtà. Nei fatti questo è un attacco della Nato contro i popoli che si ribellano. Ma la resistenza curda non si è mai fermata. Oltre a Leonardo, anche Pirelli, Fiat e Unicredit investono in Turchia. Rete Jin Bologna dichiariamo che terrorista è l’Europa, e lo Stato italiano”.

Un intervento ha riportato le parole pronunciate negli scorsi giorni dalla comandante Ypj Dalbr Jomma Issa, audita in commissione esteri alla Camera: “Chiediamo che la comunità internazionale, i governi dei vari paesi e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite intervengano subito. State con noi o con i jihadisti?”.

È stata anche diffusa una telefonata da Capo Frasca, a sud di Oristano, dove ha sede una base di aeronautica e marina militare spesso a disposizione della Nato: oggi ha avuto luogo una manifestazione antimilitarista partecipata da migliaia di persone, non sono certo mancate le voci a sostegno della mobilitazione internazionale pro-Rojava in corso.

A macchiare la giornata la notizia del blocco della pagina Facebook del documentario di Luigi D’Alife “Binxet”, che in questi giorni, come già durante l’attacco ad Afrin, è stata uno dei principali punti di riferimento in lingua per chi cercasse notizie di prima mano dalla Siria del Nord. Scrive in rete OpenDdb, distributore del film: “Non sappiamo ancora se la cosa sia temporanea o definitiva, ma ciò che ci appare molto chiaro è che viene oscurata una pagina che da giorni postava in tempo reale gli aggiornamenti dal confine turco-siriano con l’obbiettivo, assieme all’attività di tante altre realtà di movimento, di fare controinformazione dal basso. Aiutateci a ripristinare la pagina, diffondete la notizia. Nel frattempo stiamo creando una pagina sul nostro blog per continuare a postare gli aggiornamenti dal fronte”.

> La fotogallery:

Mobilitazione per la Siria del Nord

]> L’intervento di apertura del corteo

> Intervento da piazza Maggiore:

> Contributo di una combattente in Rojava:

> Gli ultimi aggiornamenti sui combattimenti da Luigi D’Alife, regista del documentario Binxet:

> Contributo da Capo Frasca:

> Nel video lo striscione srotolato da Palazzo d’Accursio e le scritte alla filiale di Intesa Sanpaolo: