Attualità

Isernia / Cantarono “Bella Ciao” in faccia ai fascisti, condannati

Sette antifascisti raggiunti da un decreto penale, in base al T.u.l.p.s. del 1931, per la contestazione di un’iniziativa di Casapound. Si moltiplicano le firme singole e collettive in calce all’appello “Ad Isernia c’ero anch’io!”.

09 Ottobre 2012 - 14:30

Il 29 ottobre 2011 contestarono un’iniziativa promossa dai fascisti di Casapound all’interno della Sala gialla concessa dalla provincia di Isernia. Ora, in sette sono stati raggiunti da un decreto penale di condanna a 1350 euro di multa o dodici giorni di galera per violazione delle prescrizioni del Questore. Si tratta di una fattispecie prevista dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, sopravvissuto con qualche aggiustamento dall’emanazione nel 1931, in pieno ventennio. Le motivazioni contenute nel decreto di condanna sono: “aver gridato slogan del tipo ‘il Molise è antifascista’ ed intonato la canzone ‘Bella Ciao'”.

Il C.A.A.M. (Comitato Antifascista e Antirazzista Molisano) ha diffuso un appello in solidarietà dei 7 antifascisti condannati, che ripubblichiamo di seguito. Su questo blog vengono elencate le firme, già numerosissime. Si può aderire scrivendo a tratturi at insicuri.net

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Succede ad Isernia. La seconda provincia (ancora per poco) del piccolo Molise

Il 29 ottobre scorso la Questura e la Prefettura di Isernia nonostante gli accorati appelli dell’ANPI e di una cinquantina di associazioni, autorizzano la manifestazione organizzata dai “fascisti del III Millennio” CasaPound, presso la sala gialla della Provincia di Isernia.

Ora, a distanza di quasi un anno dall’accaduto, la Procura di Isernia ha provveduto a condannare con decreto penale 7 antifasciste/i ad una pena detentiva di 8 giorni di carcere, convertita in multa pecuniaria di 1350 euro a testa per “manifestazione non autorizzata” perché “intonavano in prossimità del Palazzo della Provincia slogan del tipo “‘Il Molise è antifascista’ intonando la canzone ‘Bella Ciao’”. Tutto questo in base ad regio decreto del 1931. Insomma si condannano gli antifascisti con le leggi repressive approvate dal regime fascista!!!

Eravamo cittadini certi che la nostra Costituzione fosse nata dalla gloriosa Resistenza antifascista e invece scopriamo che essere antifascisti è un reato.

Gli esiti di questa vicenda confermano una tendenza in atto a livello nazionale, già nota e sempre più vigorosa: impunità e legittimazione per i fascisti e repressione sempre più pesante per gli antifascisti.

Questa condanna si iscrive in un clima di pesante messa in discussione dei valori dell’antifascismo, sia a livello locale che a livello nazionale, portato avanti dalla quasi totalità del mondo politico istituzionale, per il quale oramai il fascismo è una ideologia legittima come altre, anzi, meglio di altre,visto che ne fa propri valori e pratiche (dal razzismo legittimato e recepito da leggi dello Stato, all’idea che le contraddizioni sociali siano affrontabili con militari nelle strade, manganelli e sgomberi di massa.)

Noi non ci stiamo. Noi rivendichiamo il nostro antifascismo. Ora e sempre.

Rivendichiamo la nostra Resistenza alle nuove forme di fascismo e di repressione che nascono anche dal silenzio delle istituzioni. Dalla connivenza dei garanti della legge.

Non lasciamo che la nostra Costituzione venga calpestata.

Non lasciamo che cancellino la Storia.

AD ISERNIA C’ERO ANCH’IO!

Comitato Antifascista e Antirazzista Molisano

Per aderire, manda una mail a tratturi@insicuri.net indicando il tuo nome e cognome.

> Primi firmatari:

Haidi Giuliani, Don Vitaliano della Sala, Tiziana Valpiana, Paolo Ferrero, Giovanni Russo Spena, Italo DI Sabato, Francesco Caruso, Checchino Antonini, Marco Trotta, Alfredo Simone, Lorenzo Coia, Gianluca Tripodi, Silvia Cortesi, Francesco Merola, Norma Bertullacelli, Giorgio Bonamassa, Francesco Samuele, Michele Citoni, Francesco Alice, Francesco Fantozzi, Nico Ioffredi, Maria Giuseppina Fusco, Claudio Oriente, Ernesto Ruggiero.