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Invalido al 100% e a rischio sfratto: la “colazione resistente” rinvia di nove mesi

Stamattina Adl-Cobas, Làbas e Tpo in via Marco Polo per impedire l’allontanamento di un 66enne da una casa popolare: il rincaro delle utenze “non potrà gravare solo sui conduttori, l’Acer dovrà mettere sul piatto risorse”, dati gli utili che l’azienda produce ogni anno. E chiediamo conto all’Azienda delle decine di appartamenti ancora chiusi, murati, inutilizzati”.

08 Febbraio 2022 - 16:14

La “colazione resistente” sventa lo sfratto di un 66enne invalido, “che Acer fino all’ultimo ha tentato di far eseguire”. Il presidio convocato da Adl-Cobas, Làbas e Tpo si è svolto stamattina in via Marco Polo: “Eravamo da E.H., invalido al 100%, per una colazione resistente e solidale, che si è trasformata in un festeggiamento per il rinvio dello sfratto. All’arrivo l’ufficiale giudiziario infatti non ha potuto che constatare l’emergenzialità della situazione, supportata anche da un verbale di conciliazione ufficiale rilasciato del Tribunale di Bologna che il nostro ufficio legale è riuscito in urgenza ad ottenere, portando quindi ad un rinvio di nove mesi. Siamo, ovviamente, contente e contenti che E.H. non finisca per strada. Ma l’emergenza abitativa esiste, e stamane eravamo in presidio con altre famiglie su cui pendono sfratti di vario tipo, insieme a studenti e studentesse che si ritrovano a pagare 500 euro per stanze singole in condizioni fatiscenti, con precari e precarie che grazie al rincaro delle utenze faticheranno sempre più a sbarcare il lunario. Anche nelle case Acer, come ci ricorda il presidente Alberani con una recente intervista, i rincari si faranno sentire: Alberani parla di centinaia di euro in più che i conduttori dovranno sborsare. Lo diciamo chiaramente, l’aumento dei costi delle materie prime non potrà gravare solo sui conduttori, l’Azienda casa dovrà mettere sul piatto risorse, dati gli utili che l’azienda produce ogni anno. Chiediamo conto ad Acer delle decine di appartamenti ancora chiusi, murati, inutilizzati. Non si contano più i nuclei che, in graduatoria da anni, aspettano una risposta”.

Allo stesso tempo “non possiamo riscontrare una mancanza da parte dei servizi sociali territoriali, i quali non riescono a farsi carico di tantissimi nuclei che stanno scivolando sempre più verso una fascia di povertà, di cui la condizione abitativa precaria è una condizione insostenibile, dal punto di vista economico ed umano. L’emergenza abitativa esiste e parla di sfratti, affitti esorbitanti, utenze impossibili, i salari restano fra i più bassi d’Europa, e nella città ormai più cara d’Italia dopo Milano, tutto ciò sta rendendo impossibile la sopravvivenza economica, e non solo, di centinaia e centinaia di persone. E’ ora di mettersi in movimento, tutti e tutte insieme, contro il carovita. Ci vediamo il 19 febbraio alle 15 a Làbas per una grande assemblea”, dal titolo “In movimento contro il carovita”.