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inCassati! / Fini, azienda e sindacati firmano l’accordo

Cassa integrazione per due anni per i 108 licenziati e mantrenimento del sito produttivo e dell’occupazione per i restanti 119 lavoratori, questo l’accordo raggiunto tra sindacati, istituzioni e azienda. Ma il presidio prosegue.

23 Aprile 2010 - 20:08

Si sono concluse nel tardo pomeriggio di oggi le trattative sul destino dei lavoratori della Fini Compressori. Dopo un incontro durato tutta la giornata tra istituzioni, azienda e sindacati, è stato strappato un accordo che prevede il blocco dei 108 licenziamenti e l’avvio della cassa integrazione in deroga per sei mesi e poi di quella straordinaria per massimo altri 24 mesi (ma senza rotazione nè integrazioni al reddito da parte dell’azienda). In sostanza non ci saranno licenziamenti immediati ma due anni di cassa integrazione, al termine dei quali però, sarano comunque dimezzati i posti di lavoro nello stabilimento. Inoltre verranno attivati dei percorsi di formazione fino a 600 euro al mese e incentivi per gli esodi fino ad un massimo di 5.000 euro. Ai restanti 119 dipendenti viene invece garantita l’occupazione, attraverso una riorganizzazione aziendale e quindi l’impegno a mantenere il sito produttivo. I lavoratori, però, per il momento, per questa notte non abbandoneranno il presidio e lunedì discuteranno in assemblea dell’accordo raggiunto.

>  Nell’ambito del progetto inCassati!, promosso da Vag61 in collaborazione con Zic, prosegue la rubrica che raccoglie esperienze di resistenza e di lotta portate avanti dai lavoratori colpiti dalla crisi.

La redazione di Zeroincondotta