Culture

In ricordo di Stefano Tassinari,
“compagno d’altri tempi”

Quattro anni fa la scomparsa di “Tass”, scrittore e tante altre cose insieme. Ora un sito, pensato come archivio aperto, raccoglie il materiale relativo alla sua produzione culturale, giornalistica e politica.

14 Maggio 2016 - 16:07

di Agostino Giordano

06RaffaellaSono passati quattro anni dal giorno in cui, l’8 maggio 2012, un maledetto tumore ci ha portato via Stefano Tassinari, dopo averlo costretto per anni a una durissima battaglia, che lui ha combattuto con forza, dignità e tanto coraggio. Più passano gli anni e più si sente la sua mancanza perchè, quando uno è stato «tante cose» – come il grande Tass – il vuoto che lascia attorno andandosene, è davvero incolmabile. Per definirlo sono stati utilizzati vari modi e la sua «poliedricità» ha lasciato profonde e significative tracce in vari ambiti. «Poliedrico» infatti è il termine con cui Wu Ming 1 ha sintetizzato la «molteplice» attività di Stefano Tassinari nell’articolo «Una vita…», che si può leggere all’interno del numero 6 (ottobre 2012) del semestrale «nuova rivista Letteraria» (la rivista di letteratura sociale fondata da Stefano nel 2009) [1], numero – interamente dedicato al suo fondatore – molto utile per capirne la statura, la storia e, appunto, la poliedricità. Wu Ming 1, sempre in questo stesso articolo, ha definito Tassinari «scrittore giornalista drammaturgo autore e conduttore radiofonico e televisivo organizzatore di festival rassegne e presentazioni di libri promotore di iniziative viaggiatore militante politico intellettuale marxista commentatore sportivo». Le virgole non sono state messe apposta, «perchè non c’era separazione tra questi aspetti del suo fare, nè spaziale nè temporale».

Chi ha conosciuto Stefano Tassinari non può far altro che confermare la veridicità di queste parole. In chi ha condiviso con Stefano anche la militanza politica, è forte un ricordo indelebile: oltre ad essere stato tutte quelle cose, Stefano è stato un «compagno», nel senso più autentico e aulico del termine. Infaticabile, rigoroso, rispettoso, generoso, coraggioso e, soprattutto, indispensabile. Uno di quei compagni che non ti avrebbe mai lasciato da solo, uno di quelli su cui poter sempre contare, uno di quei compagni di una volta, o – come avrebbe detto lui – «d’altri tempi», che se diceva una cosa, poi, la faceva. Uno di quelli che, dopo avere teorizzato, dibattuto e chiuso il libro, era il primo a rimboccarsi le maniche e a sudare. Nel vero senso della parola.

Su Giap è possibile leggere il ricco e molteplice ricordo pubblicato dai Wu Ming il 10 maggio 2012, giorno in cui nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio a Bologna, tantissimi compagne e compagni, diedero l’ultimo saluto a Stefano, fra lacrime e pugni chiusi. L’apice di quell’addio fu conclamato sui versi de «L’Internazionale» di Franco Fortini che, per tanti, suonò come una promessa fatta a Stefano: «L’Internazionale fu vinta e vincerà».

Chi volesse invece approfondire diversi aspetti della storia personale, politica e culturale di Stefano Tassinari, può trovare un efficace riscontro e un articolato intreccio di testimonianze nel video-documentario di Stefano Massari, pubblicato da «Carta Bianca» in doppio cd nel 2014, «Tass – Storia di Stefano Tassinari».

Da qualche mese è invece attivo il sito www.stefanotassinari.it, curato da Luca Gavagna e realizzato grazie a una raccolta fondi collettiva (crowdfunding), ospitata gratuitamente dalla piattaforma «Produzioni dal Basso». La raccolta di tanto materiale relativo alla produzione culturale, giornalistica e politica di Stefano Tassinari – che è possibile consultare su questo sito – si può considerare «come una collezione in divenire, sia per la quantità di testimonianze, che per la loro presentazione e catalogazione». Una sorta di archivio aperto, liberamente fruibile e dinamico, vivo e ricco di vicende/storie/cronache/letture/comizi/interventi/articoli/interviste/rassegne/partecipazioni/spettacoli teatarali/eventi letterari/etc. «Tante cose» che ci fanno toccare con mano e ci restituiscono la «poliedricità» del grande Tass [2].

[1] Info su tutti i numeri della rivista si possono trovare qui

[2] Fra le «tante cose», sul sito www.stefanotassinari.it si possono leggere sia l’articolo di Wu Ming 1 e sia tutto il numero 6 della rivista Letteraria. Inoltre, è possibile prendere visione del video-documentario di Stefano Massari qui.