Presidio in piazza Nettuno: “Basta con il regime di apartheid, sanzioni subito contro le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale”. E se c’è chi parla di pista palestinese per la strage di Ustica, dal sit-in questa viene definita “una cosa ridicola e strumentale”.
Dopo la manifestazione del B-Side Pride, la lunga giornata di mobilitazioni in piazza Nettuno prosegue con il presidio convocato e promosso da numerose realtà cittadine per dire “no” all’annessione dei territori palestinesi annunciata da Israele. “Oggi siamo in piazza per dire no all’annessione dei territori palestinesi, no al regime di apartheid israeliano, basta con l’impunità per Israele, sanzioni subito contro le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale”, spiega un attivista prendendo la parola all’inizio della manifestazione. “E’ una piazza bellissima quella di oggi, attraversata da parole e corpi solidali con i diritti delle persone Lgbtq+, per il diritto all’autodeterminazione dei popoli, contro ogni forma di razzismo, di discriminazione e di oppressione. Il presidio che stiamo cominciando ora è stato preceduto dal B-Side Pride, una piazza transfemministaqueer a cui partecipano gruppi attivi nella solidarietà alla Palestina e in particolare nelle campagne contro il pinkwashing di Israele, l’uso delle tematiche Lgbt per mascherare l’oppressione dei palestinesi”. A seguire invece ci sarà “un presidio contro la repressione in Turchia e gli attacchi conto i curdi- continua l’intervento- a cui invitiamo a partecipare perchè siamo al fianco di tutti i popoli che lottano contro l’oppressione e per la loro autodeterminazione. Molte realtà che hanno promosso questa iniziativa hanno aderito al presidio sulla Palestina”.
Oggi intanto “è il quarantesimo anniversario della strage di Ustica, l’abbattimento dell’aereo che ha causato la morte di 81 persone, sappiamo che l’aereo è stato colpito da un missile durante un’azione militare della Nato compiuta da aerei degli Stati Uniti e francesi contro un aereo libico. Ma le responsabilità non sono ancora state accertate completamente e continuano le azioni di depistaggio, ancora dopo 40 anni. Guarda caso proprio oggi in coincidenza con le manifestazioni contro le annessioni dei territori palestinesi, riemerge la ‘pista palestinese’ secondo cui l’aereo sarebbe stato abbattuto da un attentato attuato da estremisti palestinesi: sarà un caso, ma comunque è una cosa veramente ridicola e strumentale”.
> Ascolta l’audio raccolto in piazza: