Acabnews Bologna

In piazza il quarto sciopero per il clima: “E’ Block Friday”

Migliaia di studenti in corteo contro il cambiamento climatico. Sanzionati la multinazionale Zara e i punti di ritiro Amazon. In Porta San Felice un flash mob “sdraiat*”, a simboleggiare “la morte che il sistema capitalista continua a perpetrare”. Negata l’apertura di uno striscione dalle finestre di Palazzo D’Accursio.

29 Novembre 2019 - 17:45

Fridays for Future, gli studenti che lottano per l’ambiente, sono tornati in piazza oggi per il quarto sciopero globale per il clima, lanciato anche in contrapposizione a una giornata apicale per lo scambio di merci del mercato contemporaneo, il cosiddetto Black Friday. Ad aprire il corteo, partecipato da alcune migliaia di persone, proprio uno striscione con scritto: “Block Friday not Black Friday. Change the system not the climate”. Scrivono gli attivisti in un comunicato diffuso alla fine della manifestazione: “Bologna di nuovo invasa dall’onda verde! La risposta al quarto sciopero globale è stata ancora una volta decisa e determinata! Chi attraversa le strade e le piazze per pretendere giustizia climatica ha chiaro che non c’è più tempo e che è arrivato il momento di agire tutt* unit* contro i responsabili della crisi ambientale che stiamo attraversando”.

Il corteo, dicono gli studenti, li ha visti “in migliaia” per “le strade, bloccando il traffico, gridando forte, dimostrando che se vogliamo possiamo mandare in tilt la città e questo sistema. Abbiamo piazzato striscioni che andassero ad attaccare negozi quali Zara e H & M, che con la loro fast fashion sfruttano le persone e devastano i mari”. Nello specifico, lo striscione affisso dai giovani ambientalisti all’ingresso del negozio della catena Zara, simbolo del consumismo sfrenato e delle politiche del lavoro che gli attivisti condannano, recitava: “Contro la fast fashion. La vostra moda devasta i territori”. Successivamente – continuano gli studenti – “abbiamo sanzionato Amazon attaccando dei manifesti sui locker che servono a ritirare le merci, per far capire che questo Black Friday il profitto scellerato delle grandi multinazionali va bloccato”. Aggiungono poi di essersi “sdraiat* in uno dei nodi nevralgici del traffico cittadino, a simboleggiare la morte che questo sistema capitalista continua a perpetrare; non a caso – dicono – eravamo in Porta San Felice, in direzione dei Prati di Caprara, per gridare che vogliamo difendere i boschi urbani e tutta la città dalla scellerata cementificazione”.

Infine, scrivono i giovani ambientalisti “abbiamo steso un enorme striscione in piazza Maggiore, dopo che ci è stato impedito di srotolarlo da Palazzo d’Accursio”. Lo striscione che gli studenti avrebbero voluto aprire sulla facciata di Palazzo D’Accursio aveva l’obiettivo di contestare i governi che dovrebbero affrontare il tema del cambiamento climatico nella prossima conferenza delle Nazioni Unite, che inizierà il 2 dicembre a Madrid, dal nome Cop 25: “No Cop 25. Il futuro non si decide a un tavolo”, quanto vi era scritto. Per gli attivisti “ancora una volta i politici hanno dimostrato che non hanno a cuore la lotta ambientale, ma come sappiamo, solo gli interessi di chi vuole investire sul territorio per costruire e portare nuovo inquinamento. Oggi a Bologna il vivente si è ribellato contro il capitalismo, proprio come i cataclismi che si stanno verificando, gridando che l’oppressione per il guadagno dei pochi deve finire! Avanti tutta!”. Centinaia, come ormai da tradizione negli appuntamenti lanciati dalla sigla, i cartelli attraverso i quali i ragazzi gridano di volersi “riprendere il futuro”, di “cambiare il sistema non il clima”, e in cui hanno ricordato che il pianeta è uno solo, e se i consumi e l’inquinamento continueranno di questo passo, “the end is near”, la fine sarà vicina.

Alla piazza, oltre agli studenti riuniti sotto le sigle Until the Revolution – che dopo il corteo ha invitato i manifestanti a raggiungere nel pomeriggio la nuova occupazione universitaria La Huelga in via Berti Pichat 6 – e Hobo, hanno aderito anche i comitati Rigenerazione no speculazione, Salviamo il Cierrebi, e quelli contro gli inceneritori. Finita la manifestazione, gli studenti si sono incaricati di ripulire la piazza dai mozziconi di sigarette, con guanti, sacchi e bottiglie per raccoglierli.