Acabnews Bologna

In piazza il 2 agosto: “Dalle stragi ai naufragi di Stato”

Il Nodo sociale antifascista manifesterà anche quest’anno nell’anniversario della strage fascista: “Le bombe di oggi sono le morti nel Mar Mediterraneo, la paura è servita, la strategia per alimentarla anche”.

16 Luglio 2019 - 11:27

“Nera era ieri la strategia della tensione, nera è oggi” e Matteo Salvini è “utile idiota” per attuarla. Non usa mezze misure il Nodo sociale antifascista annunciando che tornerà a manifestare il 2 agosto in uno spezzone indipendente, come da molti anni a questa parte, nell’anniversario dell’esplosione della bomba che uccise 85 persone alla Stazione di Bologna, 39 anni fa: “Ci troveremo alle ore 8.30 in Piazza Nettuno dietro lo striscione ‘Str-agi / naufr-agi di Stato'”. Il post pubblicato sul blog Staffetta non manca poi di accusare il segretario di Forza Nuova Roberto Fiore “tra i fondatori di Terza Posizione, persona informata sui fatti della strage di Bologna, che in tribunale, sentito come testimone, non sa dire altro che ‘non so’ e ‘non ricordo’, ma appare loquace e indisturbato a ogni campagna elettorale di Forza Nuova nelle piazze della città”.

Scrivono gli antifascisti: “Il 12 dicembre 1969 Piazza Fontana (17 morti) aprì la stagione della ‘strategia della tensione’ che proseguì fino alla strage di Natale del Rapido 904 (1984 – 17 morti), passando per piazza della Loggia a Brescia (1974 – 8 morti), l’Italicus (1974 – 12 morti) e la Stazione di Bologna il 2 agosto 1980 con gli 85 morti che ricordiamo oggi. I depistatori di questa strategia erano i servizi segreti, le forze politiche di governo, la P2 e alti ufficiali dell’esercito; gli esecutori erano manovalanza reclutata tra le formazioni neofasciste di Ordine Nero, Ordine Nuovo e dei NAR. Mandante era lo Stato. Uno scopo della strategia era diffondere tra la popolazione uno stato di tensione e di paura per creare le condizioni psicologiche, sociali e politiche perché fosse auspicabile e giustificabile una politica repressiva che facesse quadrato attorno alle istituzioni ‘democratiche’ messe in discussione dalle bombe. Strumento criminale dell’ideologia stragista sono stati i depistaggi che, attraverso un costante sforzo di occultamento della verità, hanno indirizzato, e continuano a indirizzare, le indagini verso inverosimili colpevoli”.

“La strategia della tensione – si legge poi -è pratica di governo e di controllo sociale ricorrente nei periodi di crisi: le bombe di oggi sono i naufragi nel Mar Mediterraneo, ‘l’emergenza’ da contrastare è ‘l’invasione’ di migranti ‘nullafacenti e delinquenti’, il rischio che corriamo è la ‘sostituzione etnica’, i soggetti da criminalizzare sono tutti coloro che attuano accoglienza e protezione… La paura è servita, la strategia per alimentarla anche: fake news, blitz, allarmi creati ad hoc, provvedimenti attuati con il falso scopo di risolvere i problemi del nostro paese sottraendo diritti a rifugiati e richiedenti asilo, nel perverso meccanismo di renderli più fragili, più esposti, più soli, più ‘pericolosi’… e ricominciare, fomentando paura e odio razzista che legittimino politiche repressive e alimentino campagne elettorali. Ciò che dovremmo realmente temere è l’autoritarismo liberticida che oggi muove le leve del governo: lo slogan ‘prima gli italiani’ e il consenso ottenuto sulla guerra alle persone migranti celano la volontà di azzerare, attraverso la repressione, il conflitto e l’opposizione sociale e le forme in cui si esprimono. Una vera e propria strategia di disorientamento con cui vengono tolte risorse (scuola, sanità, politiche occupazionali, ecc..), non per ‘colpa’ di chi migra, ma di un governo incapace di una visione sociale”.