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In piazza con Francesco, per le lotte di oggi [foto]

Corteo nell’omicidio di Lorusso. Cua: “In 1.000 a sventolare le stesse bandiere rosse di 39 anni fa”. Riceviamo e pubblichiamo: “Quel filo sottile, ma robusto, che attraversa i decenni”.

11 Marzo 2016 - 21:55

Corteo Lorusso - © Michele LapiniCentinaia e centinaia di persone hanno partecipato nella serata di oggi al corteo “per Francesco e le lotte di oggi”, nel giorno del 39esimo annivarsario dell’uccisione di Francesco Lorusso per mano dei Carabinieri, promosso dal Cua con la partecipazione di altre realtà cittadine. In piazza, tra i gruppi pià numerosi, anche i facchini protagonisti delle lotte nella logistica degli ultimi anni e gli occupanti che in città lottano in prima persona per  il diritto all’abitare. Partito da piazza Verdi, il corteo è sfilato lungo via de’ Castagnoli e poi in via Mascarella, dov’è stato deposto un mazzo di rose rosse sotto la lapide che ricorda il punto in cui Lorusso morì. I manifestanti hanno proseguto lungo via Indipendenza, passando poi nei pressi di piazza Maggiore ed imboccando strada Maggiore per tornare in zona universitaria. “In mille a sventolare le stesse bandiere rosse che Francesco e i suoi compagni sventolavano l’11 marzo di 39 anni fa!”, commenta il Cua su Facebook. Dalla manifestazione è stata anche espressa “solidarietà a Davide Bifolco, ucciso a Napoli dai Carabinieri proprio come Francesco a Bologna”.

Con l’occasione, pubblichiamo un contributo (dal titolo “Passato e presente”) che ci è stato inviato da Tiziano Loreti e Sergio Spina: “A distanza di 39 anni, non può sfuggire come Bologna sia ancora attraversata da lotte, movimenti portatori di istanze di liberazione e di trasformazione radicale della società, intelligenze critiche e vivaci che producono proposte di diversa organizzazione e amministrazione della città. Le lotte per dare un tetto e una casa a chi non ce l’ha, squadernano la feroce contraddizione di una città in cui sono censiti oltre 15.000 alloggi, sfitti da anni quando non da decenni, spesso ubicati in stabili di proprietà pubblica. La lotta per la scuola pubblica, contro la L.107 voluta dai padroni e da un governo ad essi asservito, ha in questa città uno dei punti di maggior tenuta: non a caso, è qui che le nuove dirigenze scolastiche colpiscono –a suon di provvedimenti disciplinari- docenti che non si allineano al ‘nuovo corso’. E’ nell’Università di Bologna, che studenti contestano un docente guerrafondaio, mentre il Paese viene avvelenato dalla propaganda e dai preparativi –come sempre “straccioni”- di una nuova avventura militare, avviata per soddisfare gli appetiti dell’industria internazionale e gli interessi dei potenti alleati occidentali. A guardare attentamente quanto succede, in questa città che qualcuno continua a volere ‘vetrina’ di un mondo che non c’è, è possibile riconoscere un filo, sottile ma robusto, che attraversa i decenni. Che separano l’11 marzo in cui cadde -colpito dal piombo dello Stato- Francesco Lorusso e quello in cui anche quest’anno lo ricorderemo. E’ un filo dello stesso colore delle lotte che animano una città altrimenti morta. Dello stesso colore delle bandiere che porteremo in piazza domani (oggi, ndr) 11 marzo”.

> Guarda le foto della manifestazione:

Corteo per Lorusso

Corteo per Francesco Lorusso