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In bici contro il Passante: “Non può e non dev’essere la soluzione!”

Manifestazione sulle due ruote da piazza XX Settembre per contestare il progetto di potenziamento di tangenziale e A14: “Dare priorità al trasporto su gomma, allargare autostrade, continuare a cementificare e a consumare suolo non può essere un’opzione da considerare nello stato di emergenza che ci troviamo a vivere”.

07 Dicembre 2019 - 16:01

“Passiamocinmezzo”, ovvero: tutte/i in bici “per manifestare insieme tutto il nostro dissenso” sul Passante di mezzo. Ecco l’iniziativa a cui hanno dato vita oggi diverse realtà cittadine, con partenza da piazza XX Settembre: la biciclettata era promossa da Extinction Rebellion, Làbas, Salvaiciclisti, Aria Pesa, Legambiente, Rigenerazione no speculazione, Fridays For Future, Amo Bologna, Velostazione Dynamo e Studenti per l’Ambiente. “La nostra biciclettata ribelle ci ha portati fino allo svincolo della tangenziale dove abbiamo occupato insieme per un’ora”, racconta Extinction Rebellion via social. Queste le motivazioni della manifestazione: “Il nodo tangenziale-autostradale di Bologna, crocevia d’Italia, vive una situazione di congestione del traffico da oltre trent’anni. Nel corso del tempo varie proposte sono state avanzate per la risoluzione del problema. Dopo un lungo dibattito, è stato deciso di allargare di quattro o sei corsie la tangenziale e l’autostrada già esistenti per un tratto di 13 chilometri: un totale di 21 ettari di verde trasformati in asfalto e cemento (circa 25 campi da calcio) e quattro immobili da demolire. In ‘Autostrada del Sud’, Julio Cortázar racconta un impossibile ingorgo a sud di Parigi. L’ingorgo dura così tanto che gli automobilisti perdono presto il senso del tempo. Passano le stagioni e tra le auto immobili nascono amicizie, amori, bambini: da un’attesa senza fine sorge una nuova comunità. Nel racconto di Cortázar, le ragioni del blocco che ha paralizzato l’autostrada rimangono sconosciute. Le ragioni che il 7 dicembre ci terranno bloccati in strada sono invece più che note. In un territorio come quello di Bologna, tra i più inquinati d’Italia, il Passante di mezzo non può e non deve essere una soluzione”.

La stessa Regione Emilia-Romagna, scrivono i promotori della biciclettata, “nel suo parere finale sul progetto afferma che ‘non risolve’ il problema della congestione e che comporterà un aumento delle emissioni di Co2 di oltre il 7% nel tratto interessato, ovvero l’area urbana di Bologna. La dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica appena ratificata e l’impegno preso dal Comune di ridurre a zero le emissioni entro il 2030 non si conciliano in alcun modo con un ampliamento della tangenziale e dell’autostrada, che nella migliore delle ipotesi terminerà nel 2025. Dare priorità al trasporto su gomma, allargare autostrade, continuare a cementificare e a consumare suolo non può essere un’opzione da considerare nello stato di emergenza che ci troviamo a vivere”. Per questo oggi si è manifestato in bici, “con tutta la rabbia per le ingiustizie che si continuano a perpetrare, causate da un sistema tossico che insegue l’incubo di un progresso senza limiti su una Terra dalle risorse limitate, e con la speranza di realizzare un sogno condiviso per una città diversa”.

Ai partecipanti i promotori avevano anche chiesto di portare con sè “una piantina con un piccolo cartello in cui lasciare un messaggio alla città: perché siamo qui? Cosa vogliamo? Quali sono le nostre aspettative per il futuro?”. Un “simbolo di vita, speranza e soprattutto riforestazione” da distribuire lungo il percorso ai passanti.