Nel contratto di esercizio c’è una clausola anti-concorrenza: BLQ in pensione, Comune costretto a negoziare con la società della monorotaia percorsi e orari di un eventuale bus urbano che costi meno di otto euro e mezzo.
Quando lo scorso aprile fu reso noto che prezzo del biglietto di sola andata del Marconi Express sarebbe stato di ben otto euro e mezzo, l’assessora alla mobilità Priolo aveva affermato che “non possiamo avere solo il people mover e i taxi” e prospettato una riorganizzazione del servizio pubblico. Venne spontaneo chiedersi se davvero Tper potesse mai decidere di introdurre un’alternativa low-cost facendosi concorrenza da sola, considerato che l’azienda pubblica di trasporto controlla il 25% della società che farà viaggiare la monorotaia (il resto è del privato Consorzio Integra).
A quanto pare però qualcuno il problema se lo era posto con largo anticipo: nel contratto di esercizio firmato da Palazzo d’Accursio, si apprende, c’è una clausola che vincola a non prevedere servizi di trasporto pubblico locale concorrenziali col people mover. Così, il giorno che quest’ultimo verrà inaugurato, andrà ineluttabilmente in pensione il pullman BLQ a sei euro. Soprattutto, il Comune si trova ora ad affrontare il compito non facile di negoziare con Marconi Express “quale linea urbana mettere in campo”, per usare le parole di Priolo. L’assessora in commissione ha fatto riferimento genericamente a un servizio a “vocazione cittadina, non competitivo col people mover ma complementare, per raccogliere un’utenza diversa da quella turistica e business”. Tutto, però, a gentile concessione dei padroni della monorotaia, e col percorso e gli orari di loro gradimento.