Nel settantaquattresimo anniversario della Liberazione della città romagnola dal fascismo gli antifascisti appongono una targa simbolica sulla statua di un ex ufficiale fascista morto nella guerra di Etiopia.
“A Imola, nei Giardini di San Domenico di fronte agli ex Circoli, campeggia da decenni la statua di una figura a braccia conserte in uniforme militare. Sotto al monumento, una targa riporta “Francesco Azzi – medaglia d’oro – 1914-1935”. Lo scrive Imola Antifascista.
Prosegue il collettivo: “Ma chi era Francesco Azzi, e perché una statua in suo ricordo? Azzi era un fascista, prima volontario come Camicia Nera e poi tenente di cavalleria del Regio Esercito Italiano, che combatté e morì nella guerra d’Etiopia, voluta dal fascismo per colonizzare una parte dell’Africa e fondare quello che con sprezzo del ridicolo fu rinominato da Mussolini ‘Impero Fascista’. Il folle e tragico colonialismo fascista comportò la morte di centinaia di migliaia di persone, per la maggior parte delle popolazioni etiopi e libiche. Nelle guerre coloniali i fascisti compirono sistematicamente stragi indiscriminate di civili, stupri e violenze di genere, esecuzioni sommarie, torture, detenzioni in campi di concentramento, bombardamenti con armi chimiche ed altri crimini di guerra. Francesco Azzi prese parte alla prima battaglia del Tembien, nella quale gli italiani fecero massiccio utilizzo di bombardamenti con l’iprite, venendo ferito mortalmente durante un assalto. Nel memoriale Azzi viene definito ‘un eroe dell’impero fascista’, una persona che ‘non discuteva, obbediva’, per il quale ‘la divisa fascista non fu mai decorativa: crebbe fascista perché tale doveva, voleva essere’.
Per questi motivi, secondo Imola Antifascista, “nessuna forma di celebrazione è dovuta a Francesco Azzi e ai crimini del colonialismo italiano. Dopo tanti anni è necessario dare il giusto significato a quella statua, per ricordare che Francesco Azzi fu strumento dell’infame colonialismo fascista. Per non dimenticare più cosa comportò il colonialismo e di quali crimini si macchiarono i fascisti, non solo contro gli italiani, ma anche contro altre popolazioni”.
Così “nel giorno del 74° anniversario della Liberazione di Imola dal fascismo abbiamo deciso di mettere sulla statua una targa simbolica, per impedire che il passato venga rimosso. Con questo gesto richiediamo alle istituzioni, nel caso si riconoscano non solo a parole nell’antifascismo, di realizzare e posizionare una targa fissa sulla statua, per recuperare la memoria storica delle atrocità perpetrate dal colonialismo fascista”.