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Imbrattata la lapide di Lorusso: residenti la ripuliscono

Uno scarabocchio è apparso sulla lastra che in v.Mascarella segnala il punto in cui morì lo studente di Lotta Continua, colpito dai Carabinieri. Intanto, torna per la seconda edizione il Premio di laurea dedicato a Francesco.

30 Giugno 2018 - 19:00

Ennesimo sfregio alla memoria di Francesco Lorusso, lo studente di Lotta Continua che l’11 marzo 1977 fu ucciso dai Carabinieri in via Mascarella.

Dopo i ripetuti imbrattamenti della teca di vetro collocata sul muro che ancora conserva le tracce lasciate dai proiettili, stavolta qualcuno non ha trovato di meglio da fare che fare uno scarabocchio (un teschio stilizzato) su un angolo della lapide in marmo che, pochi passi più in là, segnala il punto in cui Francesco cadde e morì.

L’episodio è stato segnalato a Zic.it da alcuni residenti della strada, che sono già intervenuti per ripulire la lapide.

Nel frattempo, il Collettivo universitario autonomo Bologna e la casa editrice Red Star Press annunciano la seconda edizione del Premio di laurea Francesco Lorusso, ricordando che “il progetto nasce due anni fa dalle lotte studentesche e per il diritto all’abitare, tra un picchetto, un’autoriduzione e una visita al Salone del libro di Torino. Quanti studenti impegnati, vicini o in interessati alle lotte sociali in questi anni hanno incentrato il loro percorso di studio proprio su quelle battaglie, le loro ideologie, le loro narrazioni, quanti si sono volti indietro a studiare anche il passato? Lavori che dal dimenticatoi delle nostre università aziende, dalla cantina della scartoffie debbono tornare tra di noi, a contribuire a prendere parola dentro il presente”. Il premio, spiegano gli organizzatori, “è aperto ai laureati o laureandi triennali entro il 30 novembre 2018, la tesi con cui partecipare può essere stata discussa in qualsiasi disciplina, ma deve riguardare uno o più di questi macrotemi: conflittualità sociale, lotte di liberazione dei popoli oppressi, critica delle istituzioni patriarcali, cultura della resistenza e del movimento operaio”.