A Bologna “un’imperdibile offerta dell’In’s”, segnala la Federazione del sociale dell’Usb: 600 euro lordi per 40 ore o 350 per 24 ore “sono una miseria, di molto sotto alla soglia di povertà relativa individuata, ad esempio, come base per il reddito di cittadinanza”.
“Le imperdibili offerte dell’In’s Mercato: se sei un giovane disoccupato e stai cercando lavoro a Bologna puoi trovare queste grandi occasioni: tirocinio di sei mesi, 40 ore a settimana, 600euro di ‘rimborso’. 2,50 euro all’ora netti per attività di cassa, spostamento merci e rifornimento degli scaffali”. E’ la segnalazione diffusa via social dalla Federazione del sociale Emilia-Romagna dell’Usb. Un caso molto simile, sempre a Bologna, era emerso solo poche settimane fa per uno stage proposto (e poi ritirato) da NaturaSì. Spiega la Federazione del sociale: “Questo annuncio di lavoro si riferisce alla catena di supermercati In’s, in espansione da anni nel settore discount. Ma si può chiamare lavoro? O la parola giusta è sfruttamento? 600 euro per 40 ore (o 350 euro per 24 ore) sono una miseria, di molto sotto alla soglia di povertà relativa individuata, ad esempio, come base per il reddito di cittadinanza. Come fai a campare con 600 euro, pagare l’affitto e sopravvivere? Migliaia di giovani, studenti, precari, spulciano ogni giorno le offerte di lavoro e di annunci simili se ne trovano tantissimi. Lavori pagati una miseria, molte volte pagati una parte o completamente in nero,o tramite contratti non corretti rispetto alla mansione svolta, tirocini, apprendistato, sono le forme di sfruttamento con cui oggi i lavoratori, soprattutto giovani, devono fare i conti. Questo succede non solo nel settore della Gdo, ma anche nel settore della ristorazione, dei lavori stagionali lungo tutte le coste italiane, in tutte le piattaforme online di cibo (i cosiddetti riders) e in molti altri lavori”.
Scrive ancora la Federazione del sociale: “E’ arrivato il tempo di denunciare pubblicamente le aziende e i padroni che sfruttano i propri dipendenti. E’ arrivato il momento che i lavoratori si organizzino e reclamino un giusto contratto, una giusta paga per il lavoro che svolgono, che reclamino i diritti che ogni giorno vengono calpestati da qualche azienda o padrone di merda (come i lavoratori stagionali che questa estate si stanno organizzando per pretendere Mai più sfruttamento stagionale). Sappiamo che la precarietà del contratto (sempre se lo si ha) molte volte fa desistere nell’alzare la testa, perché facilmente ricattabili e per non rischiare di rimanere senza lavoro. Ma conosciamo anche la rabbia nel lavorare ogni giorno con una paga da fame, senza diritti e sicurezza. Slang – Tuteliamo il Lavoro che cambia e la Federazione del Sociale Usb sono lo strumento con cui i lavoratori sfruttati possono organizzarsi, denunciare le condizioni di sfruttamento sul proprio posto di lavoro ed insieme reclamare i propri diritti. Se anche tu vivi una situazione simile sul lavoro, contattaci! Perchè se toccano uno, toccano tutti! Basta precarietà e sfruttamento – basta turni interminabili per una paga da fame – riprendiamoci i nostri diritti!”.