Il Coordinamento migranti ed altre realtà cittadine sono scese in piazza oggi, sabato 10 ottobre, perchè nessuno possa più fingere di non sentire che anche i migranti, come tutti i lavoratori e le lavoratrici, sono soffocati dalla crisi e intendono lottare contro i suoi effetti. La giornata di oggi è servita a lanciare la manifestazione nazionale del prossimo 17 ottobre a Roma, manifestazione convocata contro il razzismo istituzionale che si dispiega quotidianamente attraverso la legge Bossi-Fini.
Il presidio cominciato intorno alle 10 del mattino sotto una pioggia leggera è proseguito per alcune ore tra interventi al microfono e musica. Diversi interventi si sono susseguiti dal gazebo posto in piazza Nettuno: più volte è stata ribadita la centralità della manifestazione nazionale per i diritti dei migranti che si svolgerà a Roma il 17 ottobre. Sotto attacco il pacchetto sicurezza che mette in serio pericolo la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici migranti costretti a versare cifre sempre maggiori per rinnovare i permessi di soggiorno, i quali arrivano, il più delle volte, in ritardo o addirittura già scaduti. “Poche e deboli le proposte rivolte ai migranti” dicono al microfono visto “che chi propone il voto ai migranti propone un beffa, in quanto il voto non può risolvere i problemi poichè non ci sono rappresentanti istituzionali in grado di dare risalto ai nostri problemi”. La richiesta più forte che esce dalla piazza è l’immediato blocco della legge Bossi-Fini e il congelamento dei permessi: nessuno dovrà pagare la crisi con la clandestinità, dicono i migranti. Solidarietà ai migranti anche da parte di Amnesty International presente in piazza Maggiore in occasione della giornata simbolo di oggi che è stata dichiarata “giornata mondiale contro la pena di morte”.
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