Doppia manifestazione in città. Alle 10 appuntamento sotto le Due Torri: “Rilanciare un conflitto sociale sempre più necessario”. Alle 15 da piazza dell’Unità: “Per un 1 maggio di lotta e dignità”.
Per un 1 Maggio di Lotta e Dignità! Piazza dell’ Unità ore 15
In continuità con la sollevazione del 18 e del 19 Ottobre, e la straordinaria spinta e assedio del 12 aprile, la Bologna meticcia e antagonista da appuntamento in Piazza dell’Unità alle 15h per un Primo Maggio di lotta e dignità!
La battaglia per realizzare la nostra grande opera CASA – REDDITO – DIGNITA’ è appena iniziata!
Facciamo appello agli sfruttati e alle sfruttate della nostra città per costruire insieme la piazza e il corteo del Primo Maggio! C’è poco da festeggiare! Il Governo Renzi, al di là degli spot pubblicitari, è andato subito all’attacco dei nostri diritti: Piano Casa e Jobs Act sono i primi provvedimenti che aumenteranno ancora di più dolore e sofferenza sociale, aumentando a dismisura la precarietà abitativa e lavorativa. Non possiamo permetterlo! Dobbiamo fermarli!
La spinta del conflitto sociale continua! Insieme ai facchini, le precarie, gli occupanti di case, le studentesse, gli universitari e i disoccupati diamo appuntamento per un Primo Maggio di lotta, una nuova giornata collettiva che già punta verso il vertice dell’Unione Europea dell’11 luglio a Torino!
CASA – REDDITO – DIGNITA’
Bologna meticcia e antagonista
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Per un Primo maggio di conflitto!
La manifestazione del primo maggio rappresenta per noi un’altra tappa di quel percorso di lotta che ha visto nelle giornate del 18 e 19 ottobre scorso il momento più alto ed importante del movimento di opposizione alle politiche di austerity nel nostro Paese.
E’ necessario quindi che un blocco sociale composto da lavoratori e lavoratrici di tutti i settori, immigrati, disoccupati, attivisti per il diritto all’abitare e agli spazi di socialità, giovani, precari, studenti e pensionati scenda in piazza unitariamente contestando apertamente le politiche della Troika, del Governo Renzi come di quelli locali che stanno producendo miseria e chiusura degli spazi di democrazia.
Per questo pensiamo sia importante che il primo maggio sia data visibilità alle lotte per il diritto ad un lavoro e ad una vita dignitosa, per un reddito comunque garantito, per il diritto all’abitare, in difesa degli spazi di socialità e di democrazia.
Il primo maggio cogliamo l’occasione, che qualcuno vorrebbe trasformare in una fiera delle banalità all’interno della quale annullare i diversi interessi in campo, a favore del padronato e di chi produce politiche anti sociali; per rilanciare e dare visibilità a quel conflitto sociale sempre più necessario
Andare oltre il 12 aprile ricomponendo i diversi conflitti contro il nemico comune con cui ci battiamo e che porteremo nelle piazze anche nei prossimi mesi in particolare durante il semestre europeo di presidenza italiana.
Una manifestazione quella del primo maggio che partirà da Piazza di Porta Ravegnana (due torri) e proseguirà per le vie del centro cittadino per concludersi in Piazza xx settembre.
Per quella data, a fronte del diniego del Sindaco di emettere una ordinanza di chiusura delle attività commerciali, è stato proclamato uno sciopero dell’intera giornata per i lavoratori del commercio e che il corteo sosterrà con determinazione nei confronti di vorrebbe comunque rimanere aperto.
PRIMO MAGGIO – ORE 10.00
Bologna, Piazza di Porta Ravegnana (sotto le due torri)
> Prime adesioni: Unione Sindacale di Base, Ross@, Xm24, Rete dei Comunisti, Asia/USB, Carovana per Bruxelles 2014, Associazione Controcorrente, No People Mover, Centro Studi Occupato Noi Restiamo, Associazione Controcorrente, Lazzaretto autogestito, Partito Comunista Lavoratori
Alla Manifestazione stanno aderendo e hanno garantito la partecipazione anche altre Organizzazioni politiche e sociali
> Per adesioni : bologna@usb.it
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1 ° maggio in lotta
Il primo maggio, anche quest’anno, saremo in piazza per fare sentire la voce di chi nel mondo del lavoro e del non lavoro, resiste alle politiche imposte dalla Troika e si batte per una vita dignitosa per tutti.
La voce di chi cerca di rompere l’assedio da parte della Unione Europea alle condizioni di lavoro e di vita dei settori popolari del nostro paese.
La voce di chi si batte per un lavoro e un contratto dignitoso
La voce di chi si batte per un reddito minimo per tutti
La voce di chi si batte contro le privatizzazioni dei beni pubblici
La voce di chi si batte per il diritto all’abitare
La voce di chi si batte per il diritto di cittadinanza
La voce di chi si batte per il diritto allo studio
La voce di chi si batte per una pensione dignitosa
La voce di chi si batte contro la chiusura di spazi di democrazia dentro e fuori i luoghi di lavoro
La voce di chi si batte contro la repressione dei movimenti sociali
La voce di chi si batte per l’ambiente e contro le “grandi opere”
La nostra voce sovrasterà quella di chi, ancora una volta, cerca di svilire quella che è una giornata di lotta del movimento operaio in tutto il mondo, occupando Piazza Maggiore per discettare su come fare per aumentare il grado di consenso della Unione Europea fra i lavoratori italiani.
Non basta certo evocare “l’ unione dei popoli” per nascondere la natura antipopolare insita nella costruzione stessa dell’Unione Europea che sta facendo carne da macello dei lavoratori del nostro paese e sta distruggendo ogni forma di stato sociale.
Il Primo maggio manifesteremo partendo dalle due torri, percorreremo via Rizzoli e tutta via Indipendenza fino a Piazza XX settembre dove il microfono sarà aperto a tutti coloro che agiscono in città i diversi e sempre più necessari, conflitti sociali.
Faremo sentire forte e chiara la voce di chi non accetta la complicità sindacale che ha trovato nell’accordo del 10 gennaio scorso la sua massima espressione.
Faremo sentire forte e chiara la voce di chi non accetta che, in barba alla Costituzione, i lavoratori del commercio siano obbligati a lavorare anche il primo maggio.
PARTENZA PIAZZA RAVEGNANA (SOTTO DUE TORRI) ORE 10:00
Dalle 13,30 in poi ci sposteremo all’ ex clinica Beretta in Via XXI Aprile occupata dalle famiglie di profughi politici,umanitari e richiedenti asilo che l’hanno ribatezzata Centro Occupato Autogestito “Lampedusa” dove mangeremo ed ascolteremo musica con gli “Afrobeat”.
Usb
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1 maggio operatori sociali in Piazza di Porta Ravegnana ore 10.00
USB coop sociali
SOSTIENE LO SCIOPERO DEL PASTO DELLE MENSE SCOLASTICHE DEL 5 MAGGIO
Indetto dal comitato genitori
USB sosterrà con convinzione la protesta, anche attraverso l’impegno concreto di insegnanti, educatori e collaboratori nelle scuole, perché questo non fa altro che sottolineare che il modello di gestione privato-pubblico fa acqua da tutte le parti.
BOLOGNA una città …
– Dove, da anni le educatrici e educatori per l’integrazione degli alunni disabili esternalizzati rivendicano più diritti e in particolare quello al pasto. Gli educatori aderenti all’USB, incontrando l’Assessore Pillati in occasione del rinnovo dell’appalto in scadenza (giugno 2014), in merito alla richiesta di poter usufruire del pasto si sono sentiti dire dall’assessore Pillati che non possono farsi carico del costo perché il centro pasti è esternalizzato e quindi sarebbe troppo oneroso! Il doveroso diritto dovrebbero soddisfarlo le cooperative, ma il CCNL coop sociali non lo prevede; si nega dignità a chi lavora e si mette in discussione il momento educativo del pasto.
USB porterà con forza tutti questi contenuti alla manifestazione del 1 maggio e invita i genitori dell’Osservatorio mense e tutte le famiglie bolognesi a sfilare con un proprio spezzone nel corteo che partirà alle ore 10 da Piazza di Porta Ravegnana.
Usb Coop sociali
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USB SOSTIENE LO SCIOPERO DEL PASTO DELLE MENSE IL 5 MAGGIO
Bologna – giovedì, 24 aprile 2014
BOLOGNA una città …
– Dove la scuola pubblica non è più garantita – Molte famiglie non avranno la scuola dell’infanzia e il tempo pieno alle primarie e saranno costrette a portare i bambini in scuole fuori quartiere;
– Dove il progetto Istituzione del Comune presuppone un riaccentramento della gestione dei servizi educativi e scuole materne, non nelle mani del Comune, ma con una forte autonomia gestionale di un’istituzione che determinerà una diversa organizzazione dei servizi, con tagli al personale, nella logica della razionalizzazione delle risorse che prelude secondo USB, proprio come succede per le istituzioni culturali (biblioteche e musei), ad una progressiva esternalizzazione con frammentazione dei servizi o addirittura, come è successo per la Cineteca, una trasformazione in Fondazione, con riduzione della qualità e dell’offerta formativa.
– Dove, da anni le educatrici e educatori per l’integrazione degli alunni disabili esternalizzati rivendicano più diritti e in particolare quello al pasto senza mai ottenerlo; negli ultimi mesi, gli educatori aderenti all’USB, incontrando il Comune di Bologna in occasione del rinnovo dell’appalto in scadenza (giugno 2014), in merito alla richiesta di poter usufruire del pasto si sono sentiti dire dall’assessore Pillati che non possono farsi carico del costo perché il centro pasti è esternalizzato e quindi sarebbe troppo oneroso! Il doveroso diritto dovrebbero soddisfarlo le cooperative da cui dipendono le educatrici comunali esternalizzate, ma il CCNL coop sociali non lo prevede; si verifica, quindi, da sempre una situazione che non restituisce dignità a chi lavora e mette in discussione il momento educativo del pasto.
– Dove, a proposito di cibo, si vuole costruire F.I.CO, Fabbrica Italiana Contadina, un parco giochi del cibo e della sua catena di produzione, da inaugurare nel 2015 e che sarà realizzato all’interno del Caab, il mercato ortofrutticolo all’80% di proprietà del Comune e al 6% della Regione. Progetto privatissimo in cui i soci pubblici metteranno a disposizione propri immobili, per un valore di 55 milioni di euro, il resto delle risorse invece la Coop, Granarolo, Manutencoop, Emil Banca e le coop “bianche” Confcooperative etc, accumuleranno risorse, riducendo la manodopera e attaccando le condizioni di lavoro, sfruttando, precarizzando, esternalizzando i lavoratori.
– Dove l’amministrazione ha completamente ignorato il referendum contro i finanziamenti pubblici alle scuole private che ha sancito la volontà dei bolognesi di fermare i regali ai “diplomifici” privati, specie in un momento di crisi e di forti tagli all’istruzione.
– Dove i genitori dell’Osservatorio cittadino sulle mense scolastiche sono costretti ad indire, per lunedì 5 maggio uno sciopero che prevede il rifiuto del pasto per i propri figli presso le mense scolastiche, contro le tariffe più care d’Italia, per migliorare la qualità dei pasti, la sostenibilità ambientale del servizio, per diminuire gli sprechi. Uno sciopero contro la gestione SERIBO che in questi anni ha realizzato utili crescenti (diversi milioni solo negli ultimi tre anni) aumentando le tariffe e diminuendo le spese per le materie prime.
USB che da sempre ha contrastato l’esternalizzazione/ privatizzazione dei servizi, nella convinzione che queste operazioni peggiorino la qualità dei servizi e le condizioni dei lavoratori e li rendano più costosi alla cittadinanza, a fronte di ingiustificati utili per le cooperative/aziende, sosterrà con convinzione la protesta, anche attraverso l’impegno concreto di insegnanti, educatori e collaboratori nelle scuole perché questo sciopero non fa altro che sottolineare che il modello di gestione privato-pubblico fa acqua da tutte le parti.
USB che si è sempre battuta per la scuola pubblica e per tutti, che ha sostenuto con forza nel Comitato art. 33 il referendum contro i finanziamenti pubblici alle scuole private, che lotta quotidianamente per i diritti dei lavoratori delle scuole comunali, statali e esternalizzati alle cooperative sociali, porterà con forza tutti questi contenuti alla manifestazione del 1 maggio e invita i genitori dell’Osservatorio mense e tutte le famiglie bolognesi a sfilare con un proprio spezzone nel corteo che partirà alle ore 10 da Piazza di Porta Ravegnana.
Federazione Usb Bologna