Tra le richieste stipendi europei con il recupero del 20% circa del potere d’acquisto perso negli ultimi decenni, un piano straordinario di assunzioni a partire dai precari, conferma e stabilizzazione dell’organico Covid docente e Ata. In piazza i Cobas, insieme a Rete Bessa e Priorità alla scuola, che denuncia: “Dad torna in maniera surrettizia”.
“Come i Governi precedenti, anche l’esecutivo Draghi, nonostante l’enorme disponibilità di fondi europei, prosegue, con il Pnrr e la legge di bilancio, nell’attacco al diritto all’istruzione e ai lavoratori/trici della scuola“. A partire da questa constatazione i Cobas scuola hanno proclamato per oggi una giornata di sciopero del comparto che, a Bologna, è stato affiancato da un presidio nella piazza del Memoriale della Shoah (con l’adesione di altre sigle come Priorità alla scuola e Rete Bessa). I provvedimenti del Governo sulla scuola, scrivono i Cobas, “sono caratterizzati da: proposte salariali per il rinnovo del contratto (scaduto nel 2018) ridicole e offensive, come nel caso del premio per la ‘dedizione al lavoro’, che ricorda le campagne del ventennio; nessuna stabilizzazione del personale precario, docenti e Ata; nessun investimento nell’edilizia scolastica, con conseguenti problemi per la sicurezza, cresciuti ulteriormente con la pandemia; nessuna riduzione strutturale del numero degli alunni/e per classe; nessuno stop ai progetti di Autonomia differenziata con i quali si vuole regionalizzare l’istruzione, che anzi vengono di nuovo allegati alla Legge di bilancio. In questo contesto, a fronte di una stragrande maggioranza di lavoratori/trici (intorno al 95%) che ha scelto di vaccinarsi, il Governo, per nascondere incapacità e inefficienza, nonostante nelle scuole si stia lavorando regolarmente, impone la vaccinazione obbligatoria, che non tutela la sicurezza sul luogo del lavoro e di cui non si comprendono le motivazioni scientifiche. Determinando, così, una situazione paradossale per cui nelle aule sarà comunque presente una maggioranza di persone, gli alunni/e, non vaccinati, né controllati (per questi ultimi, sia chiaro, non si chiede la vaccinazione obbligatoria, che violerebbe il diritto all’istruzione). Al tempo stesso, riteniamo la campagna di vaccinazione e la sospensione dei brevetti strumenti indispensabili, anche se non unici, per combattere la pandemia”.
Con lo sciopero di oggi si chiedono quindi: “Stipendi europei, con il recupero del 20% circa del potere d’ acquisto perso negli ultimi decenni, senza alcuna differenziazione in base al presunto ‘merito’ o ‘dedizione al lavoro’; un piano straordinario di assunzioni, a partire dai ‘precari’, docenti (tre anni di lavoro) e Ata (due anni); conferma e stabilizzazione dell’organico Covid docente e Ata; 20 alunni per classe, da ridurre a 15 con studenti diversamente abili; formazione e aggiornamento in orario di servizio; centralità della scuola nel Pnrr, innanzitutto attraverso un piano straordinario per l’edilizia scolastica e la sicurezza; ritiro di qualsiasi progetto sull’Autonomia differenziata; ritiro dell’obbligo vaccinale”.